Produzione di rifiuti: cresce la differenziata, ma solo nelle Marche

Un incremento nella produzione di rifiuti per Marche, Emilia Romagna e Toscana, mentre Lazio e Umbria scendono. Dati nazionali stabili

raccolta differenziata in Italia Centrale dati 2018
Raccolta differenziata nei capoluoghi del centro Italia rispetto alla media nazionale – 2018

Marche, Emilia Romagna e Toscana registrano un incremento nella produzione di rifiuti, mentre Lazio e Umbria una diminuzione, bilanciando e di fatto rendendo stabile i dati sulla produzione nazionale. Questi i risultati del “Rapporto sui rifiuti urbani e l’economia circolare nel Centro Italia” del Green city network, iniziativa della fondazione per lo Sviluppo sostenibile, in collaborazione con Conai, presentato oggi 9 ottobre.

L’analisi ha toccato 5 regioni dell’Italia centrale: Emilia Romagna, Toscana, Marche Umbria, Lazio;  e in 31 città. La regione più virtuosa per la differenziata sono le Marche (69% di differenziata), mentre la città più performante è Ferrara (86% di differenziata).

Nel complesso la raccolta differenziata è cresciuta del 17% dal 2013 (41%) al 2018 (58%).

Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani nel Centro Italia è uguale a quello nazionale:45%. Solo le Marche con il 56% hanno raggiunto l’obiettivo previsto per il 2025 (55%). Segue l’ Emilia Romagna con il 54%. In coda il Lazio con il 34. A frenare la Regione è la città di Roma che nel 2018 ha registrato il 42,9% di raccolta differenziata, in lieve ribasso rispetto all’anno precedente.

Lo smaltimento in discarica è pari al 20%, con punte del 40% in Umbria.

Una migliore dotazione di impianti di trattamento, aumento della prevenzione della produzione di rifiuti e del loro monitoraggio. Ma anche migliore informazione ai cittadini su come eseguire la differenziata. Queste le strategie individuate dal network per migliorare le performance di recupero in vista degli obiettivi del nuovo pacchetto di economia circolare.

La gestione dei rifiuti urbani nelle città italiane ha operato grandi cambiamenti nei decenni trascorsi con lo sviluppo delle raccolte differenziate, il sistema dei Consorzi, l’affermazione di attività industriali di riciclo, ora le città per raggiungere gli obiettivi fissati dall’ Unione europea si trovano di fronte nuove sfide.

I dati del “Rapporto sui rifiuti urbani e l’economia circolare nel Centro Italia” in sintesi

Le Marche registrano il maggior incremento (+39 kg/ab/anno), seguite da Emilia Romagna (+37) e Toscana (+17), Lazio e Umbria segnano una riduzione nella produzione dei rifiuti rispettivamente di -24 e -2 kg/ab/anno.

Per la raccolta differenziata 2 Regioni, Lazio e Toscana, hanno una RD inferiore alla media nazionale (58%), Marche, Emilia Romagna ed Umbria superano la media nazionale con rispettivamente 69%, 67%, 63%. Tra le città, 15 hanno RD superiore alla media nazionale, con Ferrara che arriva all’ 86%, seguita da Parma e Lucca all’ 81%, mentre 9 città, tra cui Roma, hanno la RD minore del 50%, con Latina ferma al 23%. .

Plastica cresce la performance di recupero per 18 capoluoghi su 31

Per quanto riguarda la raccolta differenziata delle plastica: 18 capoluoghi (su 31) hanno una performance superiore alla media nazionale (24 kg/ab) con il testa Ferrara  con  53 kg/ab, seguita da Terni (43) e da Pesaro e Rimini (42). In coda c’è Rieti con 0.  Rispetto alla RD pro capite ella plastica, tra il 2013 e il 2018, l’incremento maggiore si registra a Viterbo, dove la raccolta cresce di 9 volte.

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