L’Autorità approva il Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico

smart grid Smagrinet Testo Integrato del Dispacciamento

L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente approva il Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico, TIDE. Si tratta della gestione di un modello nuovo di rete rispetto al controllo e gestione della produzione, della trasmissione e della distribuzione dell’energia elettrica. Un approccio in grado di permettere a tutte le risorse della rete di assumere il ruolo di produrre o consumare energia e quello complementare di modificare la produzione e i consumi, su richiesta del gestore della rete (e in futuro anche su richiesta del distributore locale).

Il TIDE entrerà in vigore dal 2025. Con questo sforzo l’Arera razionalizza in un unico documento tutte le disposizioni adottate nel corso degli anni e mette a regime l’esperienza dei progetti pilota nel mercato dei servizi di dispacciamento (MSD).

La delibera 345/2023/R/eel con il TIDE pone le basi di un vero e proprio approccio alla smart city. Considerato che il cambiamento culturale è sempre quello più difficile da ottenere, resta da capire se da qui al 2025 avremo anche delle smart people.

Come funzionerà il dispacciamento

Il TIDE prevede di “far competere sullo stesso piano risorse concentrate e risorse distribuite”, e si assicura che siano scelte sempre in ogni momento e per ogni specifica esigenza, “le risorse di flessibilità più efficienti, cioè quelle che sono in grado di modulare produzione o carico al minore costo”.

L’obiettivo è garantire in ogni istante l’equilibrio tra la produzione elettrica e il consumo, usando impianti programmabili, modulando la domanda o una combinazione di entrambi.

Cosa cambia per le rinnovabili nel Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico

Per essere efficace questo nuovo approccio alla rete necessita che le stesse fonti rinnovabili e i fruitori dei servizi operino in modo più attivo, modificando la propria produzione e consumo all’occorrenza.

Per farlo si potrà agire anche tramite nuovi soggetti aggregatori in grado di gestire la flessibilità della produzione e del consumo di più clienti e produttori.

Alla base del documento la neutralità tecnologica, che prevede come unico fattore discriminante il prezzo chiesto per l’erogazione del servizio. Non sono quindi previsti limiti di potenza minimi per la partecipazione al mercato dei servizi. Viene istituzionalizzato il poter agire come due soggetti potenzialmente distinti che svolgono in modo autonomo le due attività di ‘trader’ “responsabile della programmazione di produzione/consumo (il BRP, Balance Responsible Party), che si occupa della commercializzazione del quantitativo di energia definito, e un responsabile della parte “ancillare” relativa ai servizi (il BSP, Balancing Service Provider) che esegue le movimentazioni”.

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