Un’aria più salubre grazie a materiali sempre più filtranti

inquinamento indoor
Foto di Enrique da Pixabay

Come misurare e valutare l’efficacia filtrante dei materiali per avere un’aria più salubre, ce lo dice uno studio del Politecnico di Torino.

La maggior parte di ciò che respiriamo nell’aria è composta principalmente da particelle più piccole di 1 μm. Questo a maggior ragione nelle aree urbane.

Per migliorare questo fattore la “Tecnologia degli Aerosol” viene spesso trascurata negli studi interdisciplinari. Tali tecnologie sono invece alla base dello studio “Guidelines for measuring and reporting particle removal efficiency in fibrous media”, firmato dal professor Paolo Tronville e dal ricercatore Vincenzo Gentile del Dipartimento Energia (DENERG) del Politecnico di Torino e dal ricercatore Jesus Marval della National Physical Laboratory, Regno Unito. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications – doi.org/10.1038/s41467-023-41154-4.

Le applicazioni dello studio

“Questo lavoro – commenta il professor Paolo Tronville – fornisce una base solida di partenza per prossime ricerche e sviluppi nell’ambito della filtrazione delle particelle disperse in aria, contribuendo così a garantire ambienti esterni ed interni più salubri”.

Tra le possibili applicazioni dello studio l nota del Politecnico evidenzia la progettazione di materiali filtranti per molteplici utilizzi che richiedono elevate efficienze, alla creazione di sistemi di purificazione dell’aria più avanzati per ambienti interni e allo sviluppo di componenti per gli impianti industriali, in modo da migliorare la qualità dell’aria nell’ambiente di lavoro.

Preservare l’inquinamento da microparticelle

Lo studio si sta concentrando principalmente sullo sviluppo di nuove tecnologie e materiali capaci di catturare efficacemente particelle e bioaerosol di particelle più piccole di 1 μm. Che come emerso anche dalla esperienza della pandemia da COVID-19 ha evidenziato l’importanza della filtrazione e dell’utilizzo di materiali fibrosi con fibre fini per purificare efficacemente l’aria rimuovendo le particelle sospese in aria con dimensioni inferiori al micrometro.

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Per farlo illustra metodologie e strumenti da adottare per effettuare la misura di efficienza di rimozione particellare dei materiali filtranti.

Una misura, questa, essenziale per arrivare a produrre materiali performanti con cui costruire elementi filtranti in grado di contribuire a proteggere efficacemente la salute umana.

Attenzione anche alle misurazioni

La ricerca si sta concentrando anche sulla produzione di “indicazioni sulle migliori pratiche per la misura di efficienza e la sua documentazione”, in modo da garantire la possibilità di effettuare attendibili valutazioni e comparazioni dei nuovi materiali e delle tecnologie di filtrazione degli aerosol.

Servono normative globali

Importante secondo i ricercatori definire delle normative globali con cui misurare in modo accurato e ripetibile le concentrazioni di particelle in atmosfera con dimensioni inferiori a 1 μm e 100 nm. Inoltre, anche le misure sui materiali filtranti potrebbero essere standardizzate per consentire una comparazione facile ed immediata di nuovi prodotti e tecnologie.

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