Aumenta il numero di giorni sopra i 35 gradi

Parigi e Londra sono fra le capitali prese in considerazione dallo studio dell’IIED

Il riscaldamento globale si sta facendo sentire sempre di più. Negli ultimi trent’anni, le capitali più grandi del mondo hanno visto aumentare del 52 per cento i giorni con una temperatura di almeno 35 gradi Celsius. È quanto emerge da un’analisi dell’International Institute for Environment and Development (IIED) che ha preso in esame le venti capitali più popolose del globo. Si tratta di:

capitali calde studio IIED 35 gradi

I dati relativi agli ultimi tre decenni

Complessivamente, ci sono stati 16.586 giorni con una temperatura di almeno 35 °C nell’ultimo trentennio. Sono però gradualmente aumentati da un decennio all’altro:

  • 1994-2003: 4.755 giorni
  • 2004-2013: 5.343 giorni
  • 2014-2023: 6.488 giorni

Qualche insight sulle città più colpite

Nuova Delhi è la capitale che ha sperimentato il maggior numero di giornate calde (4.222). Solo nell’ultimo decennio, ben il 44 per cento dei giorni ha raggiunto la temperatura presa in considerazione.

Jakarta è la città che ha assistito all’incremento più significativo di giorni roventi (da 28 a 153, fino a 167). Gli abitanti della capitale indonesiana si stanno trovando anche a fare i conti con un numero crescente di giornate di caldo consecutive.

Anche Seoul, Buenos Aires e Pechino hanno assistito a incrementi significativi delle temperature. Guardando all’Europa, preoccupa il caso di Parigi che ha visto aumentare le giornate sopra i 30 gradi del 57 per cento, dal 1994 a oggi.

Parigi
Gli spazi verdi aiutano a mitigare le temperature. Foto di 42 North su Unsplash

L’appello dei ricercatori

Gli autori della ricerca sottolineano la necessità che i decisori politici adottino misure ancora più efficaci per favorire l’adattamento dei centri urbani a questa nuova normalità. “Il cambiamento climatico non è una minaccia futura: è già in atto e sta peggiorando. In una sola generazione, si è verificato un aumento allarmante del numero di giorni di caldo estremo che hanno colpito alcune delle più grandi capitali del mondo, aggravato dall’effetto isola di calore”, ha commentato Tucker Landesman, ricercatore senior dell’IIED.

“Alcuni gruppi di persone sono più vulnerabili agli effetti del caldo sulla salute: i bambini, gli anziani, coloro che vivono in alloggi scadenti e coloro che non hanno accesso all’aria condizionata e a luoghi più freschi come gli spazi verdi. Sappiamo che il calore non si avverte in modo uniforme in tutti i quartieri urbani: ciò è legato alle disuguaglianze e al modo in cui progettiamo gli edifici e le infrastrutture pubbliche. Rispondere alla sfida del caldo estremo richiederà un’azione coraggiosa da parte dei politici, compresi investimenti seri per adattarsi a questa nuova realtà”, ha concluso Landesman.

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Per far fronte a questa sfida sarà necessario un coordinamento strategico tra esperti di ambiente, sanità, finanza e trasporti, secondo i ricercatori, che sviluppino politiche integrate anche consultando i rappresentanti della società civile.


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