Imballaggi, la proposta UE per etichetattura e riciclo

Il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzate nell’UE sono destinati agli imballaggi per questo la Commissione europea ha avanzato la proposta che gli imballaggi possano diventare completamente riciclabili entro il 2030.
Una proposta del Piano d’azione per l’economia circolare del Green Deal europeo che fa discutere. Si tratta di una misura che secondo la Commissione dovrebbe portare al 2030 la una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di 43 milioni di tonnellate, rispetto ai 66 milioni.
imballaggi
La proposta secondo la Commissione UE dovrebbe portare ad avere la maggioranza degli imballaggi riutilizzabilieliminando il superfluo o l’eccessivo. A corredo ci saranno  etichette chiare per favorire un corretto riciclaggio.
Una misura che dovrebbe nelle intenzioni dell’UE creare nuove opportunità commerciali per l’industria in particolare per le piccole imprese, riducendo la richiesta e l’uso di materiali vergini, Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo. Dopo aver affrontato il problema della plastica monouso, stiamo facendo il prossimo passo verso un futuro senza inquinamento. Le proposte di oggi riducono i rifiuti di imballaggio, promuovono il riutilizzo e la ricarica, aumentano l’uso della plastica riciclata e agevolano il riciclaggio degli imballaggi. I cittadini europei vogliono eliminare gli imballaggi eccessivi e quelli inutilmente voluminosi e le imprese sono pronte a rispondere con soluzioni e sistemi di imballaggio sostenibili e innovativi. Facciamo inoltre chiarezza su dichiarazioni riguardanti le plastiche a base biologica e le plastiche biodegradabili che danno adito a confusione, in modo che i produttori e i consumatori sappiano quali sono le condizioni che rendono tali plastiche realmente rispettose dell’ambiente contribuendo a un’economia verde e circolare”.

Il ruolo dell’etichettatura

L’etichetta dovrà svolgere secondo l’UE un ruolo centrale per aiutare il corretto riciclo delle materie. L’UE prevede che vi siano indicati di quali materiali si compone il prodotto e in quale categoria di rifiuti dovrebbe essere conferito.
Altra innovazione i contenitori per la raccolta dei rifiuti dovranno avere in tutta Europa le stesse etichette e simboli di riconoscimento.

Il chiarimento sugli imballaggi di bioplastiche

Nella proposta della Commissione rientra anche il dare una corretta informazione a consumatori e industria rispetto le plastiche a base biologica, compostabili e biodegradabili. L’intento è stabilire quando e per quali applicazioni questi materiali rappresentano un reale vantaggio ambientale e chiarire aspetti legati a progettazione, smaltimento e riciclo.

Le reazioni del mondo ambientalista

Secondo Greenpeace Italia la Commissione UE “si posiziona sui binari giusti: il riciclo non basta, ma bisogna ridurre il consumo di plastica per fermare l’inquinamento, eliminando packaging superfluo, favorendo riuso e ricarica ed evitando il monouso”. Così con una serie di tweet, commenta quanto presentato oggi dal vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans.

L’approccio della politica italiana

Di diverso avviso l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energia di Fratelli d’Italia: L’industria degli imballaggi ha fatto passi da giganti sul piano della qualità e della sostenibilità. Soprattutto in Italia, dove le bioplastiche e le soluzioni di riciclo hanno garantito soluzioni formidabili che rischiano di venire gravemente compromesse insieme alle aziende che le hanno adottate”.
Saranno i consumatori a pagare il prezzo più alto, non solo economicamente, secondo Procaccini. “Il riutilizzo, per quanto auspicabile, non è garanzia di funzionalità e ha evidenti limiti in termini di igiene, salute e sicurezza alimentare. Anche la scelta del regolamento UE, vincolante per le legislazioni nazionali, al posto della direttiva, è inquietante perché non lascia spazi di flessibilità. (…) Purtroppo, si persevera nell’errore di non considerare l’innovazione e il mercato come i migliori alleati possibili nella difesa dell’ambiente. Queste ricette socialistoidi hanno fallito in passato e continueranno a fallire in futuro”. Intanto assicura Procaccini “Ci opporremo in tutte le sedi”. 

La proposta in breve

  • L’obiettivo principale è ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite per Stato membro del 15% rispetto al 2018 entro il 2040
  • Le imprese dovranno offrire ai consumatori una determinata percentuale dei loro prodotti in imballaggi riutilizzabili o ricaricabili, ad esempio per i cibi e le bevande da asporto o per le consegne relative al commercio elettronico.
  • Molte misure sono volte a rendere gli imballaggi totalmente riciclabili entro il 2030 a partire dalla progettazione;
  • Saranno vietate alcune forme di imballaggio, ad esempio quelli monouso dove possibile evitarli;
  • Vi saranno inoltre tassi vincolanti di contenuto riciclato che i produttori dovranno includere nei nuovi imballaggi di plastica.

 

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