Italia seconda in Europa per riutilizzo circolare di materia

I dati del sesto Rapporto sull’economia circolare in Italia, realizzato dal Circular Economy Network e da ENEA

L’Italia è seconda in Europa, prima la Francia, nel tasso di utilizzo circolare di materia. Siamo anche tra le prime cinque principali economie dell’Unione europea nella capacità di utilizzare al meglio la materia con una produttività delle risorse vale mediamente 3,7 euro per chilo, contro la media UE di 2,5 euro per chilo.

Economia circolare

Un pregio che riguarda anche le Pmi di cui il 65% dichiara di mettere in atto pratiche di economia circolare, oltre il doppio rispetto al 2021. Primi in riciclaggio dei RAEE: nel 2021 è stato pari all’87,1% (meno due punti percentuali rispetto al 2017), con una media UE dell’81,3%.

Siamo primi in classifica per il tasso di riciclo dei rifiuti. Nello specifico, nel 2021 abbiamo avuto un tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio del 71,7%, 8% in più della media UE27 (64%). Il riciclo dei rifiuti urbani in Italia è cresciuto del 3,4% tra il 2017 e il 2022, raggiungendo il 49,2%. La media UE è del 48,6%, la Germania “vince” con il 69,1%.

Sono i dati del sesto Rapporto sull’economia circolare in Italia, realizzato dal Circular Economy Network (CEN) e da ENEA, presentati oggi 10 maggio nel corso della conferenza annuale sull’economia circolare, che si è svolta all’Acquario romano, nella Capitale.

Opportunità di lavoro in economia circolare

In Italia nel 2021 gli occupati in alcune attività dell’economia circolare erano 613.000, cioè il 2,4%, +4% rispetto al 2017 e di più rispetto al dato europeo di 2,1%. Settore in cui siamo secondi dopo la Germania, che conta in questi settori 785.000 lavoratori (1,7% sul totale). Per un valore aggiunto di 43,6 Mld di euro.

Nonostante ciò siamo il paese con maggiore dipendenza dalle importazioni di materiali (46,8%), con un valore che è più del doppio della media europea (22,4%), anche se in calo (-3,8%) rispetto al 2018. Bassa anche la percentuale di brevetti relativi alla gestione dei rifiuti e al riciclaggio.

 “Puntare sulla circolarità deve essere la via maestra per accelerare la transizione ecologica e climatica e aumentare la competitività delle nostre imprese”, ha dichiarato Edo Ronchi, presidente del Circular Economy Network in una nota. “Ancora di più per un Paese povero di materie prime e soprattutto, nel contesto attuale, caratterizzato da una bassa crescita e dai vincoli stringenti del rientro del debito pubblico. L’Italia può e deve fare di più per promuovere e migliorare la circolarità della nostra economia, con misure a monte dell’uso dei prodotti per contrastare sprechi, consumismo e aumentare efficienza e risparmio di risorse nelle produzioni; nell’uso dei prodotti, promuovendo l’uso prolungato, il riutilizzo, la riparazione, l’uso condiviso; e a fine uso, potenziando e migliorando la qualità del riciclo e l’utilizzo delle materie prime seconde”.

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