Si celebrano i 70 anni di Eni, mentre Fridays for Future e WWF chiedono l’abbandono dei combustibili fossili

Il governo italiano punta a trasformare il Paese nell’hub energetico del Mediterraneo, ma realtà come Greenpeace e WWF chiedono di concentrare gli sforzi sulla riduzione delle emissioni climalteranti.

“Celebrare i primi settant’anni di Eni significa celebrare, di fatto, anche settant’anni della nostra storia nazionale. Oggi, come allora, la questione energetica è strategica e certamente lo sarà sempre di più”. Lo ha dichiarato in un videomessaggio la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle celebrazioni che si sono svolte oggi, 10 ottobre, a Roma per l’anniversario dell’Ente Nazionale Idrocarburi.

Dalla crisi energetica alla transizione ecologica

“La guerra in Ucraina ha innescato una crisi, che sono convinta possa diventare anche un’opportunità. Possiamo ambire a diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico dell’intera Europa e possiamo farlo se usiamo l’energia come chiave per costruire, con l’Africa e il Mediterraneo allargato, un partenariato paritario e vantaggioso per tutti. La questione energetica è cruciale anche per dare una direzione più giusta e più equa alla transizione ecologica, che per noi deve camminare di pari passo con la sostenibilità sociale e con la sostenibilità economica”, ha commentato Meloni.

La visione del Ministero dell’Ambiente

Le celebrazioni hanno visto anche l’intervento di Vannia Gava, viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: “I risultati conseguiti da Eni ci restituiscono l’immagine di un Paese forte e all’avanguardia, che sa innovare e ha sempre saputo rendersi protagonista del cambiamento. Da Enrico Mattei a Claudio Descalzi, celebriamo oggi con orgoglio settant’anni di storia nazionale che hanno reso l’Italia potenza economica internazionale, e ci proiettiamo con determinazione nella sfida strategica attuale: diventare hub energetico del Mediterraneo e modello di virtuosità tecnologica nel mondo. È questa la strada”.

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La campagna dei giovani contro le fonti fossili

Proprio lo scorso venerdì, 6 ottobre, il movimento Fridays for Future ha organizzato delle manifestazioni nelle principali piazze italiane per promuovere la campagna internazionale “Global Fight To End fossil Fuels”, cui aderisce anche il WWF YOUng. Il WWF ha ricordato che “c’è un solo modo per evitare che la crisi climatica divenga ingestibile per tutti: rinunciare all’utilizzo dei combustibili fossili”.

Eni
Lo sciopero per il clima del 6 ottobre © WWF YOUng

“La politica italiana, invece di realizzare un serio piano nazionale per ridurre drasticamente le emissioni tramite la decarbonizzazione di tutti i settori, continua a pensare a metodi fantasiosi per spostare la lancetta dell’orologio e aggirare il problema”, secondo l’organizzazione.

La climate litigation di Greenpeace contro Eni

Dello stesso parere anche Greenpeace Italia e ReCommon che, nel mese di maggio, hanno intentato una causa civile contro Eni S.p.A., CDP e il Ministero dell’Economia in quanto “responsabili nei confronti dei cittadini italiani per danni alla salute, all’incolumità e alle proprietà, nonché per aver messo, e aver continuato a mettere, in pericolo gli stessi beni per effetto delle conseguenze del cambiamento climatico”. Greenpeace ha dimostrato, inoltre, come Eni fosse al corrente fin dagli anni Settanta degli effetti distruttivi dei combustibili fossili.

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