mobilità elettrica
foto pixabay

La regione Friuli Venezia Giulia sensibile al tema dell’inquinamento e della mobilità elettrica sta per diventare la prima regione italiana a dotarsi di flotte di veicoli aziendali elettrici in dotazione alle Pubbliche Amministrazioni del territorio.

Questo avverrà grazie al progetto Noemix, per il quale è stato aperto un bando finalizzato alla creazione di un servizio integrato di car-sharing con veicoli elettrici a noleggio a lungo termine.
Grazie a questo servizio, i veicoli a gasolio o benzina di proprietà degli Enti pubblici della regione saranno sostituiti.

Cosa prevede il bando

Il bando scadrà il prossimo 27 maggio 2022, ma ha una durata di 60 mesi ed è diviso in due lotti per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese.

Nello specifico, la gara bandita dalla Centrale unica di Committenza regionale (Cuc) per conto dei 17 Enti interessati, prevede:

  • 522 veicoli elettrici (Bev – Battery electric vehicles) di diverse tipologie in noleggio a lungo termine per una durata di 60 mesi;
  • 200 infrastrutture di ricarica, ad uso esclusivo, di cui 124 colonnine e 76 wallbox;
  • sistemi informatici per la gestione e il monitoraggio dei veicoli e delle infrastrutture.

Gli Enti pubblici destinatari del servizio

Tra gli Enti pubblici destinatari del servizio ci sono: i Comuni di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste, le aziende sanitarie, l’Area Science Park, l’Aeroporto Friuli Venezia Giulia, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, il Consorzio di bonifica della pianura friulana, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori, l’Università degli Studi di Trieste e l’Università degli Studi di Udine.

Il progetto Noemix, nato nel 2017 grazie al supporto dell’Unione Europea, che ha finanziato la predisposizione degli studi tecnici, è coordinato da Area Science Park.

La Regione ha stanziato 20,5 milioni di euro in cinque anni per compiere la transizione verso la mobilità elettrica e ridurre l’inquinamento urbano.

Il progetto potrà essere successivamente replicato e proposto ad altre regioni e Paesi europei.

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