In media, sono 15,8 i chilogrammi di imballaggi recuperati per abitante all’anno in Italia. Questi i dati del rapporto Corepla divulgati oggi in occasione del convegno “L’economia circolare conviene. L’industria del riciclo della plastica come vantaggio competitivo in Italia e in Europa” organizzato oggi a Roma da Legambiente e Corepla.
960.000 le tonnellate raccolte (+6,9% rispetto al 2015) e 550 mila le tonnellate di imballaggi in plastica riciclate dalla stesso consorzio imballaggi. Il 2016 conferma il trend positivo della raccolta differenziata.
Economia circolare motore per l’industria
D’altronde il riciclo della plastica è strategico nel preservare l’ecosistema dalle microplastiche e le isole galleggianti nei mari, alle riduzione di produzione di CO2 e dei materiali in discarica. L’approccio “circolare” è centrale per portare un vantaggio alla collettività come sottolinea Antonello Ciotti presidente Corepla: “L’economia circolare conviene all’Italia, perché il nostro Paese è leader a livello mondiale nelle tecnologie di riciclo. Il contributo del settore, nella bilancia commerciale (minor importazione di materie prime, esportazione impianti e tecnologie) è di tutto rispetto e si creano posti di lavoro. Inoltre i benefici ambientali derivati dal riciclo e dalla gestione ottimale del fine vita degli imballaggi in plastica, comportano meno emissioni e minor consumo di risorse e suolo (discariche evitate) oltre alla diminuzione del marine litter”.
Lo stesso vantaggio competitivo delle materie prime non è da sottovalutare ne sotto il profilo industriale, costano meno, ne sotto il profilo qualitativo, ad esempio Corepla seleziona 15 flussi diversi di imballaggi provenienti dalle raccolte differenziate, un record in Europa.
Diversi anche i vantaggi economici indiretti per la collettività, quest’anno la sola Corepla ha riconosciuto 279 milioni di euro ai Comuni a copertura dei maggiori costi di raccolta differenziata
A cui si sommano diverse azioni di supporto come ad esempio l’introduzione di Conai, in collaborazione con Corepla, del contributo ambientale differenziato. “In pratica gli imballaggi in plastica più facilmente selezionabili e riciclabili verseranno un contributo ambientale inferiore” conclude Ciotti.
“Non siamo più il Paese dell’emergenza rifiuti ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni “anzi possiamo contare sull’attività di tanti paladini dell’economia circolare Made in Italy che praticano già oggi quello che il nuovo pacchetto europeo prevede per i prossimi anni. Per garantire la crescita e lo sviluppo di questo settore innovativo però, è necessario offrire una prospettiva certa, attraverso un quadro normativo chiaro e trasparente e controlli per promuovere l’innovazione, riconoscendo il valore della materia prima seconda come bene prezioso per il mercato e non più come materiale di scarto”.
Il conferimento regione per regione
Il Veneto si conferma regione capofila con quasi 25 kg di imballaggi in plastica raccolti per abitante all’anno, seguito da Sardegna (20,8 kg/ab/anno), Marche (19,7) e Valle d’Aosta (19,5). L’Emilia Romagna (18 kg come il Piemonte) si conferma prima regione del Nord Est, seguita nella classifica generale, dalla Campania (17,7) e dalla Lombardia (17,6).
Seguono a stretto giro: Toscana (17,4), Friuli Venezia Giulia (17,1), Trentino Alto Adige (16,7), Umbria (15,6), Abruzzo (15,1) Lazio (13,1), Liguria (12,7 kg), Puglia (11,2) e Calabria (9,7).
Si conferma ultima la Sicilia (4,8 kg), seguita da Basilicata (7,9) e dal Molise (6,8).
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