Acciaio pulito, Eurofer si riconosce nella rinnovata strategia europea

“Grande urgenza per lo sviluppo e attuazione di misure concrete che consentano la transizione all’acciaio pulito made in Europe” è quanto sottolinea Axel Eggert, direttore generale del l’Associazione europea dell’acciaio (EUROFER) accogliendo con favore la rinnovata Strategia industriale della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen che guarda a rilanciare il motore industriale europeo con misure concrete in tutti i settori pertinenti.

acciaio pulito

La strada segnata dall’associazione verso un’industria di acciaio e carbonio pulita:

  • un finanziamento più rapido e più prevedibile e procedure di autorizzazione,
  • un chiaro focus su fornire l’accesso ai costi competitivi,
  • energia senza fossili,
  • una politica commerciale più assertiva contro pratiche sleali,
  • l’opportunità di un accordo con gli Stati Uniti
  • un’attuazione lungimirante dell’adeguamento delle frontiere del meccanismo dei credito di carbonio

Il potenziale circolare dell’acciaio

L’acciaio è un  materiale riciclabile al 100%. Già adesso l’UE vanta un tasso stimato di riciclaggio dell’acciaio 88%. Non solo, nel 2021 più della metà della produzione di acciaio europeo è stata realizzata con acciaio riciclato

Stanno aumentando anche i progetti per rendere le acciaierie a basso tenore di carbonio. Sono 60 i progetti attivi su questo scopo da attuare entro il 2030 una iniziativa in grado di abbattere le emissioni di CO2 di 81,5 milioni di tonnellate all’anno.

Abbiamo il compito comune di invertire la tendenza degli ultimi decenni, quando l’Europa ha perso circa il 25% del suo acciaio ed è diventato un importatore netto di acciaio da paesi che non condividono lo stesso clima ambizione“, sottolinea Eggert. “Il settore siderurgico europeo non è solo un’industria, è un l’ecosistema che alimenta la maggior parte della produzione europea, comprese tutte le tecnologie pulite necessarie per raggiungere la neutralità del clima, che vanno dal vento e solare per veicoli elettrici” ricorda infine.

L’industria siderurgica europea impiega oltre 300.000 lavoratori e sostiene quasi 2,3 milioni di posti di lavoro sia indirettamente che con indotti in tutta l’UE. Si tratta di un valore aggiunto misurato di circa €143 miliardi.

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