treni regionali Mims
foto Pixabay

Rimodernare il trasporto pubblico regionale e sviluppare la filiera per la produzione di autobus non inquinanti. Questi gli obiettivi da realizzare con i due decreti firmati dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

Il rinnovo del parco rotabile

A Trenitalia saranno assegnati 200 milioni di euro per rinnovare il parco rotabile attraverso l’acquisto di nuovi treni elettrici o a idrogeno.

Nello specifico, 60 milioni di euro sono destinati all’acquisto di 7 treni bimodali per i collegamenti intercity Reggio Calabria-Taranto e 140 milioni di euro per l’acquisto di 70 carrozze per i servizi intercity notte da e per la Sicilia. Trenitalia dovrà mettere a disposizione i treni bimodali entro il 31 dicembre 2024 e le carrozze per i servizi intercity notte entro il 30 giugno 2026.

Il ministro dichiara: “Il miglioramento dei servizi ferroviari nelle regioni del Sud è un tassello fondamentale dell’impegno del ministero per il rilancio del Mezzogiorno, per incentivare le persone a fare un uso minore dell’auto privata e utilizzare il treno negli spostamenti di media e lunga percorrenza, contribuendo alla transizione ecologica”.

“Il nostro impegno, continua, non è rivolto soltanto all’alta velocità ferroviaria. I nuovi treni di ultima generazione, a emissioni zero, impiegati nelle tratte a media e lunga percorrenza miglioreranno la qualità anche dei servizi intercity, che hanno un costo del biglietto più contenuto e sono utilizzati per gli spostamenti quotidiani da studenti e lavoratori”.

La filiera green degli autobus

Il decreto per lo sviluppo della filiera green degli autobus prevede che i 300 milioni di euro per il periodo 2021-2026, destinati dal Pnrr, vadano a sostenere la realizzazione di 45 progetti di trasformazione industriale per la produzione di autobus non inquinanti.

Almeno il 40% dell’importo complessivo dovrà andare a finanziare progetti nelle regioni del Sud. Secondo i regolamenti europei, gli investimenti programmati non devono arrecare danni all’ambiente e devono essere completati in tempo per garantire l’attivazione della produzione di autobus ecologici, entro il 30 giugno 2026.

“Favorire lo sviluppo della filiera produttiva nazionale di autobus non inquinanti avvia un processo di trasformazione industriale di cui l’Italia ha urgente bisogno, anche perché nei prossimi anni, grazie alla norma che prevede il graduale divieto di circolazione dei van e degli autobus euro 1, 2 e 3 entro il 2023 e al nuovo fondo pluriennale per la mobilità sostenibile inserito nella Legge di bilancio, intendiamo accelerare il ricambio dei mezzi esistenti per migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane”, spiega il ministro.

“Grazie alle risorse del Pnrr, possiamo recuperare il tempo perduto per far sì che l’industria del nostro Paese possa agganciare il nuovo paradigma della mobilità sostenibile e sia in grado di soddisfare la crescente domanda di mezzi ecologici per il trasporto pubblico”, conclude.

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