Continua la nostra indagine sui costi dei comuni italiani nelle spese energetiche ambientali. Dopo l’analisi del costo dei rifiuti e dei combustibili vediamo il costo dell’illuminazione e delle spese energetiche.

Le voci di spesa e i codici relativi a energia elettrica

La spesa nazionale per energia elettrica per l’intera Italia è di 1669milioni €/anno,  un costo di cui abbiamo valutato un saving potenziale 465 milioni €/anno di queste noi analizzeremo in dettaglio nel seguito del lavoro i dati di 3960 comuni ordinari.

NB: Per la correlazione al tema in argomento più avanti si riporta anche la sintesi della analisi sviluppata per la spesa di manutenzione dedicata alla IP (presumibilmente con alta incidenza riferimento convenzioni CONSIP, ecc.)

Guardiamo adesso ai costi dell’energia elettrica analizzando il codice di spesa:

                            1.03.02.05.004 – Energia elettrica

I dati disponibili coprono il 96,6% dei Comuni.

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Gerbo Energia Elettrica 1 Gerbo Energia Elettrica 2

Anche in questo caso si evidenzia l’alta percentuale di Comuni con dati, a conferma di un omogeneo uso del servizio.

La curva di tendenza adottata per rappresentare il valore medio per ogni cluster è di qualità (ad eccezione del cluster CITTA’), come certificato anche dal livello di precisione relativa <= 5 % di qualità per l’algoritmo adottato.

Il Target risultante è stato ottenuto con una riduzione del 20% rispetto alla linea di tendenza del valore medio adottato.

In tutti i cluster (in media >60 % dei Comuni) si configura una possibile ottimizzazione della spesa. Si tratta di un saving potenziale pari al 32% della spesa inerente, circa 262 milioni €/anno.

Le aree di miglioramento delle spese energetiche

Risulta una significativa e numerosa area di intervento di miglioramento, salvo interessi anche le tariffe (in genere già allineate in ambito Consip), occorre individuare:

  • aree a consumi elevati (numero/superfici di immobili/strutture e relative modalità di utilizzo/gestione
  • numero/tipologie di apparecchi di illuminazione IP che potrebbe evidenziare alta incidenza per abitante (causa la particolare maggiore estensione degli impianti IP vs l’usuale).

Differenziazione con comuni sui servizi per illuminazione pubblica

Rispetto i costi di illuminazione è necessario effettuare un distinguo in quanto, considerata la presenza di contratti per Servizi per Illuminazione pubblica in cui può essere ricompresa la voce Energia elettrica per IP, c’è la possibilità che tali costi o una quota percentuale degli stessi sia imputata al codice in argomento. Per evitare i dubbi che tale ripartizione causerebbe si è sviluppata anche una analisi separata del Codice 1.03.02.05.004 – Energia elettrica in 2 casistiche:

Energia elettrica in assenza di contratti per Servizi per Illuminazione pubblica (per tutte le utenze: immobili, strutture varie e IP) indicata come costi A. Ed Energia elettrica in presenza di contratti per Servizi per Illuminazione pubblica (solo le utenze: immobili, strutture varie) indicata come costi B. Vediamoli in dettaglio

Costi A:

Gerbo Energia Elettrica Costi A

In tutti i cluster (in media >60 % dei Comuni) si configura una possibile ottimizzazione della spesa. SI tratta di un saving potenziale è pari al 28,4% della spesa inerente, circa 170 milioni €/anno.

Risulta una significativa e numerosa area di intervento di miglioramento, salvo interessi anche le tariffe (in genere già allineate in ambito CONSIP), può riguardare:

  • aree a consumi elevati (numero/superfici di immobili/strutture e relative modalità di utilizzo/gestione
  • numero/tipologie di apparecchi di illuminazione IP che potrebbe evidenziare alta incidenza per abitante (causa la particolare maggiore estensione degli impianti IP vs l’usuale).
    gerbo energia elettrica costi A1

Il Target adottato è stato ottenuto con una riduzione del 20% rispetto alla linea di tendenza del valore medio adottata.

Non è di interesse la alta percentuale in tutti cluster di Comuni senza dati, dovuta a Energia elettrica in presenza di contratti per Servizi per Illuminazione pubblica

La curva di tendenza adottata per rappresentare il valore medio per ogni cluster è di qualità (Salvo per cluster Città), come certificato anche dal livello di precisione relativa <= 10% di qualità per l’algoritmo adottato. 

Costi B

Energia elettrica in presenza di contratti per Servizi per Illuminazione pubblica (solo le utenze: immobili, strutture varie).

Gerbo Energia Elettrica CostiB

In questo caso emerge un prevedibile, Target inferiore a quello del punto A. Data la variabile al crescere della popolazione da 12,5 a 7,5 €/abitanti anno. Indirettamente tale valore corrisponde alla spesa per energia elettrica per IP nei Comuni del tipo A precedente.

Gerbo Energia Elettrica CostiB1

Il metodo adottato ha consentito anche questa valutazione aggiuntiva, scorporata e indipendente, utile per analisi costi benefici di cambio apparecchi illuminazione e/o valutazione quota consumi energia elettrica per adozione contratti per Servizi per Illuminazione pubblica

In questo contesto i consumi elettrici sono solo relativi a immobili e strutture varie. Risulta una significativa e numerosa area di intervento di miglioramento che, salvo interessi anche le tariffe (in genere già allineate in ambito Consip), può riguardare aree a consumi elevati (numero/superfici di immobili/strutture e relative modalità di utilizzo/gestione).

Il Target risultante è stato ottenuto con una riduzione del 20% rispetto alla linea di tendenza del valore medio adottata.

In tutti i cluster (in media 49 % dei Comuni) si configura una possibile ottimizzazione della spesa, nel complesso il saving potenziale è pari al 35,1% della spesa inerente, circa 73,3 milioni €/anno.

Non è di interesse l’alta percentuale di Comuni senza dati, dovuta a Energia elettrica in presenza di contratti per Servizi per Illuminazione pubblica

La curva di tendenza adottata per rappresentare il valore medio per ogni cluster è di qualità (salvo per cluster Città), come certificato anche dal livello di precisione relativa <= 10% di qualità per l’algoritmo adottato.

Le spese per servizi di illuminazione pubblica

Nei contratti dei servizi in argomento può essere ricompresa la voce Energia elettrica per IP, per altri Comuni ricompresa nel Codice 1.03.02.05.004- Energia elettrica, per cui per una contabilizzazione corretta quota percentuale della spesa in argomento dovrebbe essere imputata a suddetto codice. Si nutrono dubbi su tale ripartizione, per questo si è sviluppata la analisi separata del Codice 1.03.02.05.004 – Energia elettrica descritta in precedenza. 

La spesa nazionale per servizi di IP per l’Intera Italia è di 426 milioni €/anno,  un costo di cui abbiamo valutato un saving potenziale 110 milioni €/anno di queste noi analizzeremo in dettaglio nel seguito del lavoro i dati di 3960 comuni ordinari.

Le voci di spesa e i codici relativi ai servizi di illuminazione pubblica

Per valutare la manutenzione nei servizi di illuminazione pubblica si è  fatto riferimento alla seguente voce di spesa:

     1.03.02.15.015 – Contratti di servizio per l’illuminazione Pubblica

I dati disponibili coprono il 30,8% dei Comuni. Il target risultante è stato ottenuto con una riduzione del 10% rispetto alla linea di tendenza del valore medio adottata (in considerazione della tipologia strutturata CONSIP quindi con prezzi già allineati fra i comuni).

Gerbo Energia Elettrica Costic

Gerbo Energia Elettrica Costic1

Da una prima analisi dei dati estrapolati si evidenzia l’altissima percentuale, (in medspese energetiche spese energetiche gerboia 70%) di Comuni con assenza dati, condizione giustificata riconducibile alla tipologia di spesa specifica e non molto diffusa (presumibilmente perché trattasi di contratti quasi del tipo EPC di recente introduzione)

La curva di tendenza adottata per rappresentare il valore medio per ogni cluster è di accettabile qualità come certificato anche dal livello di precisione relativa <=10% (fanno eccezione i cluster piccolo, grande e città) per l’algoritmo adottato. 

Nei limiti di quanto sopra in tutti i cluster (in media 51,3 % dei Comuni) si configura una possibile ottimizzazione pari al 39,2% della spesa inerente, si tratta cioè di circa 89,7 milioni €/anno.

Trattandosi in genere di contratti pluriennali, strutturati Consip, le eventuali azioni di miglioramento vanno ricondotte a tale contesto e ad una analisi nel singolo Comune circa la convenienza del contratto e/o la incidenza per abitante causa la particolare maggiore estensione degli impianti IP vs l’usuale.

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Energy manager, Ege ed ex Dirigente presso Intesa Sanpaolo