Contabilità energetica e pre-diagnosi (“pDE”) nell’Amministrazione Pubblica: le fasi iniziali e la raccolta dei dati

DiagnosiIn una PA molto spesso capita che la voce di spesa per l’approvvigionamento energetico (che a volte erroneamente ingloba anche i costi  di gestione/manutenzione) sia significativa e che abbia un peso crescente nel tempo per il bilancio economico. Spesso è accompagnata da un’inadeguata ed inefficiente gestione dell’area energia (personale poco esperto del settore o già sovraccarico di altre mansioni). Inoltre la mole di documenti cartacei condiziona l’attività amministrativa di approvazione delle fatture energetiche, che dovrebbero passare attraverso vari uffici per il controllo, rendendo poco sistematico o assente il monitoraggio del consumi.

Di seguito si presenta quindi una linea guida per l’analisi dei consumi energetici del patrimonio edilizio e dell’Illuminazione Pubblica, basata sulle attività svolte nell’ambito di un Progetto Pilota di ASSOEGE in una PA di medie dimensioni. Il metodo adottato da ASSOEGE fa riferimento, per quanto possibile, al percorso sequenziale indicato per la Diagnosi Energetica nella norma UNI CEI EN 16247-2:2014. L’attività riguarda la fase iniziale della  vera e propria Diagnosi Energetica, la “pDE”, che svolta “a tavolino”, è basata principalmente sui dati provenienti da bollette energetiche e costituisce la solida base di partenza che, se effettuata con scrupoloso criterio, permette la buona riuscita dei passi successivi, anche per una corretta analisi costi-benefici. Inoltre la “pDE” genera spunti per potenziali interventi low-cost, di tipo gestionale, molto efficaci e a tempi di ritorno nulli.

Lo studio risulta utile, oltre che per chi approccia per la prima volta un’analisi energetica per il perimetro di una PA, anche per chi (già esperto in materia di DE) non ha specifiche esperienze nel settore delle PA, infatti fornisce spunti per prevenire le criticità riscontrate durante il presente Progetto Pilota.

Obiettivi

Di seguito si elencano gli obiettivi del lavoro svolto presso la PA (Comune di Rivoli):

  • riepilogo annuale consumi (riferiti all’anno 2013), anche da usare per la rendicontazione prevista dall’adesione al Patto dei Sindaci;
  • costituzione del catasto energetico della PA;
  • individuazione Benchmark e Target;
  • pre Diagnosi Energetica (“pDE”), ossia insieme delle azioni che costituiscono la base di riferimento per una successiva vera e propria Diagnosi Energetica (”DE”) a cura di un Energy Manager, con qualifica di EGE certificato (previsione di assunzione da parte del Comune), che si occuperà anche della gestione energetica e dell’attuazione del piano di miglioramento.

Figgur1

Figura 1- Fasi del processo di Diagnosi Energetica

Contatti preliminari

Già nella primissima fase (convenzione stipulata tra ASSOEGE e il Comune) sono stati stabiliti alcuni riferimenti operativi essenziali (punto 5.1 norma UNI CEI EN 16247-2:2014) che devono essere definiti prima dell’avvio del progetto. Sono state fatte 5 scelte operative che si ritengono fondamentali per lo sviluppo positivo del lavoro:

a) individuazione di un Referente Unico (“RU”) del progetto da parte della PA. Per la PA, non si pensi sia banale, è necessario individuare un soggetto responsabile e di qualifica/posizione organica idonea (Dirigente di settore) che possa interloquire, con autonomia e carisma, sia con il referente responsabile della “pDE” (REDE) che, all’interno delle strutture interessate del Comune, con i singoli incaricati/responsabili.

b) definizione, in accordo con la PA, dell’oggetto e del perimetro della pDE. La presenza nel contesto comunale di varie tipologie di centri di consumo energetico (uffici, scuole, IP, semafori, illuminazione monumenti, servizi alle aree mercatali, centri di aggregazione sociale, impianti sportivi, piscine, biblioteche, ecc) impone un preventivo esame al fine di stabilire fin dall’inizio l’area oggetto di “pDE”, utile anche per dimensionare e pianificare le attività.

c) pianificazione temporale, da subito, con impegni specifici sistematici relativi alle riunioni/attività da effettuare presso il Comune. Dal perimetro ne consegue anche una stima dei tempi di impegno per la realizzazione della “pDE”, tempi che devono essere correlati anche alle disponibilità messe in campo dal Comune attraverso il RU e gli altri uffici comunali.

d) riunione iniziale e Comunicazione con il cliente. Durante la riunione iniziale (punto 5.2 norma UNI CEI EN 16247-2:2014), che deve essere indetta dal Comune e prevedere la presenza di tutti i responsabili degli uffici comunali coinvolti, il REDE deve fare una presentazione sintetica del progetto. Nella riunione sono state fissate anche le periodicità dei report scritti intermedi (in genere settimanali/bisettimanali) di stato avanzamento del progetto.

Raccolta dati

Il Reperimento dei Dati (punto 5.3 norma UNI CEI EN 16247-2:2014) è l’attività più delicata in quanto costituisce la base su cui si fonda la “pDE”.

Quali dati raccogliere?

I dati da raccogliere sono quelli delle utenze con usi energetici significativi (ai sensi della norma UNI CEI EN ISO 50001:2011) che, nel caso della PA, generalmente sono:

  1. Utenze elettriche per l’illuminazione pubblica;
  2. Utenze elettriche per l’alimentazione dei vari immobili comunali e assimilabili;
  3. Utenze termiche per la climatizzazione invernale (riscaldamento) degli ambienti;
  4. Eventuali utenze termiche per la climatizzazione estiva se diverse da quelle di cui al punto b.

Per ordinare adeguatamente i dati  di consumo energetico (e di spesa eventuale) occorre correlare ad ogni utenza di rete, tramite, per esempio, il riferimento al POD/PDR, la destinazione d’uso (scuola, uffici, cimitero…), la denominazione e l’indirizzo. Inoltre occorre raccogliere i dati, pochi ma essenziali e che per questo devono essere affidabili,  che caratterizzano quantitativamente gli edifici, come per esempio la composizione delle linee di IP, le superfici o i volumi.

  • Autoproduzione di energia elettrica da  FER

La quota di energia elettrica autoprodotta e autoconsumata è fondamentale nella quantificazione dell’energia elettrica nel complesso consumata dall’utenza, in particolare in fascia F1. Purtroppo non è raro che gli impianti a fonti rinnovabili non siano monitorati in maniera adeguata, in tale caso occorre procedere a stime.

  • Altri dati da raccogliere

Nel dettaglio, per alcune utenze specifiche, ad esempio per le scuole, è auspicabile poter raccogliere il numero degli alunni/occupanti che mediamente frequentano l’edificio; valore che ha una valenza gestionale dell’immobile in quanto permette di stabilire se gli spazi sono utilizzati in maniera ottimale e correlare le spese non solo di consumo energetico, ma anche di facility management.

Per l’illuminazione pubblica, in genere centro di costo molto importante per un Comune, occorre porre particolare attenzione al censimento degli impianti (in genere fornito dal manutentore) che deve essere il più aggiornato e articolato possibile per ogni linea. Per quel che concerne gli impianti sportivi e gli edifici adibiti a centri di aggregazione sociale si consiglia di verificare con il Comune il prevalente uso serale e festivo degli impianti e l’eventuale presenza di impianti a destinazione d’uso similare. Infine, per l’analisi dei consumi per il riscaldamento degli edifici si sottolinea che i dati devono riferirsi a stagione di riscaldamento e non ad anno solare come per gli altri usi energetici.

Si consiglia di associare all’anagrafica, oltre  che i consumi di energia, anche la relativa spesa.

  • Frequenza dei dati da raccogliere

In generale occorre disporre dei suddetti dati di consumo su base mensile.

Dove reperire i suddetti dati e come stimare quelli mancanti?

 

Le fonti principali dei dati sono le bollette di fornitura energetica e, nel caso di combustibili non da rete come il gasolio o la biomassa, sono le bolle di fornitura/fattura. Per quanto riguarda i dati elettrici, è importante disporre del consumo suddiviso per fasce orarie. Per gli impianti con FER occorre recuperare (da portale GSE o altro):

  • i dati di consistenza degli impianti e l’energia elettrica/termica prodotta, suddivisa per fasce orarie F1, F2 e F3 (nel caso dell’energia elettrica);
  • le quote di energia autoconsumata sempre suddivise per fasce orarie (per differenza si otterrà l’energia ceduta alla rete).

Diversamente si dovrà provvedere a stimare quanto appena descritto.

 

Quali sono le principali criticità che si possono incontrare in questa fase?

E’ necessario porre attenzione all’aggiornamento del dato reperito: se esso si riferisce ad un’utenza esistente o ad un’altra dismessa. E’ comunque opportuno eseguire una verifica sull’attendibilità del dato.

A livello di macroaree (energia elettrica, riscaldamento) è consigliabile  effettuare un controllo incrociato sui dati forniti dalla ragioneria del Comune (spesa dichiarata a bilancio/tariffa media) e quelli dell’ufficio tecnico (in questa fase si riesce anche a suddividere la spesa tra energia e costo della manutenzione per contratti in cui la fornitura dell’energia è inglobata in un canone omnicomprensivo).

Molto spesso capita che i dati disponibili non abbiano il grado di dettaglio desiderato (ad es. riassumono in sé utenze anche di tipologie diverse: caso più comune sono gli edifici serviti dalla stessa caldaia o dallo stesso contatore elettrico).

La raccolta di dati attendibili è comunque difficoltosa e solitamente coinvolge un elevato numero di uffici con mansioni diverse: necessita quindi  di un adeguato coordinamento tra di essi, spesso non attuato anche per scarsa sensibilità al tema specifico delle spese energetiche e/o dei consumi energetici.

AUTORI:  ing. Roberto Gerbo1, arch. Federica Ariaudo Ph.D. 2, ing. Laura Coletto3

Ha collaborato p.i.  Sergio Collesei

Leggi anche: Contabilità energetica e pre-diagnosi (“pDE”) nell’Amministrazione Pubblica: analisi dei dati, output e conclusioni

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.