Immobili commerciali, mancano le competenze per una transizione green al 2050

La transizione ecologica ha bisogno di una inversione di tendenza nell’efficienza degli immobili.

patrimonio immobiliare immobili commerciali

Gli immobili commerciali rappresentano un asset importante della transizione energetica ma solo il 4% degli asset manager prevede almeno l’80% del proprio portafogli sarà ad emissioni zero nel 2050. Per il 40% degli intervistati la decarbonizzazione si attesterà tra il 41 e il 60%.

Nonostante ciò il 74% si sta attivando per migliorare le performance ESG dei propri asset per farlo stanno investendo in competenze e tecnologie.

Secondo sei asset manager su dieci in Italia, gli immobili commercialiGreen Premium” cioè quelli di qualità, più duraturi nel tempo ed efficienti dal punto di vista energetico, possono aumentare il proprio valore fino al +20% e registrare un importante incremento sia dei rendimento da locazione sia dei periodi di occupazione.

Sono i dati che emergono dalla ricerca “Overcoming the energy crisis in commercial Real Estate” realizzata da Pureprofile, su un campione di 250 asset manager specializzati nel settore degli immobili commerciali in Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito per Deepki, società di data intelligence ESG.

“La maggioranza delle società sta investendo per migliorare le performance ESG dei propri asset e formulare strategie ESG a lungo termine, non solo per ridurre il costo delle bollette e allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, ma anche per aumentare le possibilità di capitalizzare sugli immobili green, che stanno registrando un significativo aumento sia del proprio valore sia dei rendimenti da locazione” commenta Vincent BryantCEO e Co-Founder di Deepki. 

Quindi se anche non fosse il sacro fuoco della transizione green a muovere gli intenti, il risultato sarebbe comunque positivo per la comunità.

L’aumento di valore per gli edifici più sostenibili è un fatto tangibile nel mercato dell’immobiliare. Sia del valore dell’immobile sia nel rendimento della locazione. Per gli immobili industriali si tratta di un +58%, nei sanitari +54% e nei residenziali +50%.

A confermarlo anche la metà degli asset manager che hanno visto aumentare le rendite da locazione degli asset green fino al +25%. Mentre per un fortunato 8% degli intervistati le rendite da locazione degli immobili “verdi” sono persino aumentate del 26-30%.

Le tecnologie green scelte dagli asset manager per gli immobili commerciali

Non manca quindi l’attenzione alle nuove tecnologie che se implementate permetterebbero di rendere gli edifici più sostenibili.

  • Tra le possibili scelte che intendono svolgere gli asset manager sul podio c’è il monitoraggio dei consumi energetici, grazie anche all’introduzione di set point orari.
  • Segue un 54% che investirà nella manutenzione dei propri immobili.
  • Un “ever green” è il caso di dirlo, è l’azione sui sistemi di illuminazione efficienti, scelti dal 50% degli intervistati insieme ad altri servizi all’interno degli edifici.
  • Il 46% del campione dichiara di voler sostituire le apparecchiature HVAC, di riscaldamento e raffrescamento, con soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico. Infine non manca l’attenzione alla produzione energetica da rinnovabili.
  • Anche se con un dato più contenuto di attenzione anche le energie rinnovabili sono tra le scelte vagliate dagli asset manager. Ma solo per un 18%. Nei task l’inserimento di pannelli solari sul tetto e il 44% lavorerà per sensibilizzare i propri inquilini, incoraggiandoli ad abbassare il riscaldamento e a intraprendere altre azioni di efficienza energetica.

Mancano le competenze della sostenibilità

Circa un terzo degli intervistati afferma di non disporre di competenze adeguate all’interno della propria organizzazione mentre il 26% segnala che la propria realtà non sta investendo adeguatamente in risorse ESG. Il 28% delle aziende è corso ai ripari partecipando a corsi di formazione per i dipendenti e un altro 28%  collabora con società di consulenza specializzate in ESG. Infine il 18% sta assumendo data analyst.

 

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