Urban Carbon Farming: benefici per migliorare il verde urbano

Rigenerare le aree verdi con la cattura del carbonio nel suolo: intervista a Massimo Centemero, direttore del Consorzio Italiano Compostatori (Cic)

Tra le pratiche innovative per migliorare la gestione dei rifiuti e la qualità ambientale nelle città, sta emergendo lo Urban Carbon Farming che offre nuove possibilità nelle pratiche del sequestro di carbonio. Con lo sviluppo urbanistico delle città, l’importanza degli spazi verdi non può essere sottovalutata: parchi, giardini e altre aree verdi sono luoghi di benessere e svolgono un ruolo cruciale anche nella promozione dello sviluppo sostenibile.

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Foto di Ark Fen su Unsplash.

Canale Energia ha approfondito l’argomento con Massimo Centemero, direttore del Consorzio Italiano Compostatori (Cic).

Il Consorzio si fa portavoce di una nuova visione per le città: catturare e trattenere l’anidride carbonica nel suolo e nella vegetazione urbana. Quali progetti state portando avanti lungo questa direttrice e con quali benefici?

Il Consorzio Italiano Compostatori sta sviluppando iniziative mirate a rivitalizzare il verde urbano attraverso l’impiego del compost, una preziosa risorsa generata dalla raccolta differenziata dei rifiuti organici. Abbiamo avviato un dialogo con numerose associazioni e vari Comuni per dare inizio alle attività di Urban Carbon Farming, una strategia che consiste nel catturare il carbonio dall’atmosfera e immagazzinarlo nei suoli urbani anche attraverso l’utilizzo del compost.

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Massimo Centemero, direttore del Cic.

Questa strategia è fondamentale non solo per combattere il cambiamento climatico, ma anche per proteggere la biodiversità e migliorare la qualità della vita nelle nostre città. I vantaggi derivanti da una strategia di Urban Carbon Farming sono percepibili: il compost, infatti, arricchisce il terreno, potenziando la fertilità organica dei suoli urbani e favorendo una vegetazione più vigorosa, il che contribuisce significativamente alla diminuzione delle isole di calore, in particolare nelle zone a più alta densità abitativa.

Un ecosistema verde urbano, sano e ben gestito, prepara meglio le città a resistere agli impatti del clima, come ondate di calore intense o eventi meteo estremi. Infine, la creazione di aree verdi rivitalizzate si traduce in veri e propri spazi di benessere per i cittadini, offrendo luoghi rigeneranti per il tempo libero e migliorando l’esperienza di vita nelle metropoli, proteggendo allo stesso tempo la biodiversità.

Il concetto di Urban Carbon Farming si sta affermando come declinazione innovativa del carbon farming. Può essere questa la risposta giusta per valorizzare parchi, giardini e spazi verdi pubblici?

Il concetto di Urban Carbon Farming sta emergendo come una versione del carbon farming pensata proprio per il contesto cittadino. Si tratta di un insieme di pratiche agricole, applicabili direttamente nelle aree urbane, il cui scopo principale è catturare carbonio nel suolo. L’Urban Carbon Farming è una strategia efficace che può valorizzare parchi, giardini e in generale gli spazi verdi pubblici, trasformandoli in alleati per un ambiente urbano più sano, sostenibile e resiliente.

Attraverso interventi agronomici mirati, questa pratica è in grado di rigenerare il tessuto urbano e contrastare efficacemente gli effetti del cambiamento climatico, in perfetta sintonia con gli obiettivi ambientali stabiliti dall’Unione Europea.

Il consumo di suolo continua ad aumentare, interessando fino al 15% delle aree urbane: come si può invertire questa tendenza e come migliorare la pianificazione cittadina per accogliere al meglio le sfide della transizione ecologica?

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Foto di Alim su Unsplash.

La progressione del consumo di suolo rappresenta una problematica di crescente urgenza per le nostre città: in vaste aree urbane, infatti, la superficie naturale è coperta da cemento e asfalto.  Per invertire questa tendenza si rende indispensabile un radicale cambio di prospettiva. Le città sono chiamate a diventare protagoniste attive nella lotta al cambiamento climatico, piuttosto che subirne passivamente le ricadute. Ciò può concretizzarsi attraverso l’attuazione di progetti pilota a scala locale e regionale, che dimostrino l’efficacia di approcci sostenibili nella gestione del suolo urbano.

È altrettanto cruciale l’istituzione di meccanismi di incentivazione che stimolino l’adozione di soluzioni innovative da parte di cittadini ed operatori, e un sostegno fermo e continuativo da parte delle politiche pubbliche, tramite normative e investimenti mirati a ogni livello istituzionale. In sintesi, la pianificazione urbana deve evolvere profondamente, inglobando la sostenibilità come pilastro irrinunciabile per il futuro e la prosperità dei nostri contesti urbani.

Da questo punto di vista, è importante favorire le condizioni per un riciclo di qualità. Quali le strategie più efficaci per raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei in materia di gestione virtuosa dei rifiuti organici?

Il Cic sottolinea che la qualità del rifiuto organico è la condizione fondamentale per sostenere il ciclo virtuoso della produzione di compost e, di conseguenza, l’efficienza dello Urban Carbon Farming. Oggi ci stiamo purtroppo allontanando dall’obiettivo di un rifiuto organico di qualità, ossia con impurità che non superino il 5% previsto dai Criteri Ambientali Minimi (Cam). Per fronteggiare queste criticità, le strategie più efficaci si concentrano primariamente sul rafforzamento della consapevolezza collettiva, educando e sensibilizzando i cittadini sull’importanza di una corretta raccolta differenziata.

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Foto di Ngân Nguyễn Văn su Unsplash.

È poi cruciale abbracciare una visione sistemica dell’intero ciclo del rifiuto, ripensando ogni passaggio, dalla fase di raccolta a quella di selezione, dal trattamento alla valorizzazione finale, come un processo industriale integrato, efficiente e sostenibile. È altresì indispensabile la collaborazione tra le diverse filiere dei rifiuti differenziati, sia secchi che umidi, al fine di minimizzare le contaminazioni, ottimizzare i costi operativi e assicurare l’ottenimento di prodotti da riciclo di valore superiore. Oltre a tutto ciò, è importante monitorare in maniera costante la qualità dei rifiuti conferiti, attraverso indagini merceologiche periodiche, come quelle che il Cic conduce regolarmente, per identificare e correggere le problematiche sin dalla loro origine.

Infine, la piena e rigorosa applicazione dei Cam e del Green Public Procurement (Gpp) si rivela uno strumento normativo cardine per orientare gli appalti pubblici verso soluzioni che riducano l’impatto ambientale e massimizzino la quantità e la qualità della raccolta.

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Freelance nel campo della comunicazione, dell’editoria e videomaker, si occupa di temi legati all’innovazione sostenibile, alla tutela ambientale e alla green economy. Ha collaborato e collabora, a vario titolo, con organizzazioni, emittenti televisive, web–magazine, case editrici e riviste. È autore di saggi e pubblicazioni.