Il parlamento francese sta per adottare una legge volta ad eliminare gradualmente le cosiddette “passoires thermiques” (letteralmente, le “scolapasta termiche”), vale a dire le abitazioni scarsamente isolate.

I numerosi strumenti disponibili per la riqualificazione degli alloggi non sono ancora riusciti a ridurre la povertà energetica

Secondo l’Osservatorio nazionale sulla povertà energetica, il 15% degli abitanti francesi dichiara di aver sofferto il freddo per almeno 24 ore durante l’inverno 2017. L’11,6% dei francesi spende più dell’8% del proprio reddito per pagare la bolletta energetica per l’alloggio.

Una vasta rete di attori del terzo settore, il cosiddetto RAPPEL, guida la strategia nazionale.

L’approccio dello stato francese alla povertà energetica

L’approccio francese alla povertà energetica si concentra principalmente sulla qualità e sul rendimento energetico delle abitazioni, nonostante siano in atto numerose e generose misure redistributive, nonché programmi mirati per combattere la povertà energetica (Chèque Energie).  Dal 2010 l’Agenzia nazionale per l’abitazione, propone un programma volto a migliorare le prestazioni termiche degli alloggi privati fornendo un sostegno dedicato agli occupanti. Più di 50 mila famiglie hanno rinnovato le loro case tramite questo programma, attraverso incentivi ai lavori di adeguamento, una sovvenzione aggiuntiva e un prestito a tasso zero.

Ma le misure in vigore non sono sufficienti: la rete RAPPEL chiede spesso di vietare l’affitto delle “passoires thermiques” e i proprietari di case dovrebbero essere incoraggiati a svolgere lavori di efficienza energetica, come già previsto dalla legge di transizione energetica nel 2015.

Le disposizioni della legge sul clima e l’energia del 2019

Il progetto di testo definitivo propone l’attuazione di un sistema di incentivi in varie fasi:

  • A partire dal 1° gennaio 2020 saranno rivisti alcuni regimi di aiuto al rinnovamento energetico (conversione del credito d’imposta di transizione energetica in bonus per le famiglie a basso reddito, apertura del programma per i proprietari delle abitazioni, ecc.)
  • A partire dal 1° gennaio 2021, i proprietari di case che presentano perdite a livello energetico potranno aumentare gli affitti nelle zone di forte domanda solo se effettuano lavori atti al raggiungimento almeno della classe energetica E
  • A partire dal 1° gennaio 2023, affinché tutte le unità abitative siano qualificate come “decenti”, sarà necessario rispettare criteri minimi di rendimento energetico. Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2028, il consumo energetico di un’abitazione non deve superare la soglia E di 330 kWh/m2 di energia primaria all’anno.
  • Dal 1° gennaio 2022, i venditori di un’abitazione classe energetica F o G dovranno fornire, oltre alla diagnosi di rendimento energetico, un audit energetico completo dell’immobile. Tale audit dovrà comprendere un programma di lavoro completo, una stima del costo dello stesso e delle modalità di finanziamento. A partire da tale data, anche i professionisti del settore immobiliare saranno tenuti a promuovere la ristrutturazione energetica degli immobili che passano attraverso le loro mani.
  • Dal 2028 in poi, in caso di vendita o di messa in locazione di un immobile residenziale il cui consumo energetico supera la soglia E, i proprietari saranno tenuti a menzionare l’inosservanza di tale obbligo negli annunci. Le altre implicazioni del mancato rispetto dell’obbligo di lavoro saranno definite dal Parlamento nel 2023, nell’ambito del programma quinquennale per l’energia creato dalla legge sul clima energetico.

Le ONG deplorano la mancanza di ambizione del testo finale

L’esame del progetto di legge da parte del Senato aveva portato all’adozione, contro il parere del relatore e del governo, di un emendamento che integra nei criteri di “decenza” degli alloggi, a partire dal 2023, un tetto massimo di consumo finale di energia con una soglia massima di 330 kWh di consumo di energia primaria per metro quadro all’anno. Tuttavia, questo emendamento non è incluso nella versione definitiva del testo.

Le ONG deplorano che il contenuto del progetto di legge definitivo non sia vincolante e che pertanto il suo impatto sia limitato. Il programma del presidente Emmanuel Macron era chiaro: l’affitto di “passoires thermiques” sarà vietato a partire dal 2025″. Tuttavia, il governo sembra cercare di evitare di attuare effettivamente questa disposizione.

Infine, va notato che la legge del 6 luglio 1989 sul miglioramento delle relazioni di affitto è stata modificata: affinché un alloggio sia considerato “decente”, non deve superare una soglia massima di consumo finale di energia per metro quadrato all’anno. Un decreto definirà tale soglia entro il 1° gennaio 2023, dopo le prossime elezioni presidenziali…

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Marine Cornelis è la direttrice esecutiva e fondatrice di NextEnergyConsumer, una società di consulenza politica focalizzata sugli aspetti sociali delle transizioni energetiche e climatiche a livello europeo e internazionale.