Le utenze di una famiglia o di un’azienda rappresentano una spesa sempre più strategica sia per l’impegno economico che hanno sul budget totale di un’attività, guardiamo al costo dell’energia per un ristorante, sia per la complessità e il continuo aggiornamento delle tecnologie, pensiamo alla banda larga e alle case intelligenti. Un acquisto sempre più complesso per cui servono competenze specifiche o affidarsi a un professionista esterno. “Si tratta di un mercato complesso perché c’è una sfiducia enorme”, spiega a Canale Energia Federico Bevilacqua head of innovation strategy di FbcItalia, fondatore e presidente della neonata Assium, Associazione italiana utility manager. “È necessario ridare al mercato credibilità. Per questo abbiamo deciso di promuovere la figura professionale dell’Utility manager. Il nostro scopo è rendere la certificazione obbligatoria esattamente come è già per altre categorie di professionisti”.

L’Utility manager sta quindi per diventare una figura riconosciuta. “In questi giorni si sta svolgendo l’inchiesta pubblica finale. Tra qualche giorno sarà definitiva e resa pubblica”. Intanto l’associazione sta completando il suo iter di istituzione “ci stiamo associando a Confassociazioni e facendo l’iscrizione al Mise”.

Chi è l’Utility manager

“Nella nostra esperienza del mercato le aziende grandi e piccole hanno la stessa necessità: scegliere un contratto adatto alle proprie necessità e soprattutto adeguarlo nel tempo, con la tecnologia che ne consegue. Si tratta di garantire servizi come monitoring delle fatture e l’assistenza nel dirimere problematiche anche tecniche con i diversi operatori. Di fatto l’utility manager è un professionista in grado di assicurare un’assistenza proattiva al cliente”.

La figura certificata può essere interna a una azienda o un professionista esterno “Pensiamo a una funzione simile a quella di un consulente del lavoro,” spiega Bevilacqua. “Si tratta di una professionalità riconosciuta dall’Uni , risponde a un codice etico e deve aver superato un esame abilitante con l’ente di verifica accreditato, nel nostro caso sarà Intertek . Abbiamo fondato anche l’associazione di categoria, Assium appunto, che farà da riferimento anche per gli utenti finali con un servizio di messa in contatto con i professionisti abilitati più vicini e uno sportello di ascolto per eventuali controversie o informazioni”.

Nella logica di garantire massima trasparenza e ripristinare il clima di fiducia verso il settore è previsto che sul sito ci sia una area dedicata al feedback degli utenti con le recensioni della propria esperienza con l’utility manager. Il target sarà sia l’utente finale che le aziende: “non diamo un modello di business, un professionista si può ritagliare il mercato che preferisce”.

Da quando sarà operativa Assium

“A breve faremo una conferenza stampa per comunicare la nascita dell’associazione e della figura professionale. Intanto abbiamo deciso di avviare un primo corso in questa settimana su inviti. È rivolto a 25 professionisti. L’intento è iniziare con un professionista certificato  per regione. Ogni corso abilita sia al settore energetico che Telco”, spiega il presidente di Assium. “I corsi durano tre giorni con esame finale su entrambi i settori merceologici, ma stiamo prevedendo anche dei corsi di specializzazione verticali di aggiornamento”.

 

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.