impresa agricola“Una decisione positiva nell’ottica della flessibilità nell’applicazione del nuovo modello di gestione della Pac. Tuttavia, la strada verso l’intesa finale è ancora lunga ed incerta”. Il presidente, riconfermato oggi per acclamazione, di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta positivamente l’accordo raggiunto la notte scorsa dal Consiglio agricoltura e pesca dell’Unione europea sulla riforma della Politica agricola comune (Pac).

Il contributo dell’Italia alla riforma della Pac

La ministra Teresa Bellanova e la delegazione italiana hanno contribuito in maniera determinante al raggiungimento dell’intesa, prosegue Giansanti, compiendo il primo passo “verso la riforma a più di due anni dalla presentazione delle proposte di regolamento della Commissione”. L’accordo prevede di destinare il 20 per cento della dotazione nazionale degli aiuti diretti a incentivi per pratiche agronomiche.

L’esito finale resta incerto, manca da trovare l’intesa con il Parlamento europeo. Nel mentre, l’Italia deve accelerare la stesura finale del Piano strategico nazionale, alla base della Pac. “Abbiamo l’occasione per ridare una prospettiva unitaria alle scelte per il futuro dell’agricoltura italiana, tenendo conto delle esigenze e delle specificità territoriali”, aggiunge il presidente di Confagricoltura.

Per la Confederazione ci sono passaggi imprescindibili: “Assicurare che la maggiore sostenibilità ambientale risulti compatibile con la salvaguardia dei livelli di produzione e della competitività delle imprese, in un quadro di effettiva semplificazione burocratica”, conclude.

Per Greenpeace Italia l’accordo sulla Pac è frutto di un accordo preconfezionato

Di parere contrario Greenpeace Italia che reputa l’accordo insufficiente a stimolare un cambio di rotta urgente del sistema agroalimentare europeo. “I deputati hanno firmato una condanna a morte per ambiente, clima e aziende agricole di piccole dimensioni, che continueranno a scomparire a un ritmo allarmante. Per oltre 60 anni, la politica agricola europea è stata cieca rispetto all’impatto dell’agricoltura sull’ambiente e il Parlamento europeo sta continuando volontariamente nella stessa direzione mentre gli scienziati avvertono che l’agricoltura deve cambiare rotta per affrontare la crisi climatica. Questo voto potrebbe rivelarsi una condanna a morte anche per gli obiettivi del Green deal europeo” dichiara in una nota stampa Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura di Greenpeace Italia.

L’associazione ambientalista sostiene che il Parlamento Ue abbia adottato un “accordo preconfezionato tra i gruppi Ppe, S&D e Renew, respingendo le proposte della Commissione ambiente del Parlamento UE di tagliare i sussidi per il sistema degli allevamenti intensivi o di aumentare sostanzialmente i finanziamenti per le misure ambientali”.

Tanti gli eurodeputati insoddisfatti per l’accordo presentato dai tre gruppi politici, prosegue la nota, oltre al commissario europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, che ne ha dichiarato l’incompatibilità con il Green deal europeo.

L’augurio è che con il trilogo, cioè i negoziati a tre tra Commissione e Parlamento UE e governi nazionali, si possa invertire la rotta.

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