Comunità energetiche con il teleriscaldamento da rinnovabile: una chance per i territori boschivi

N265 6 2019 CEApre questo numero di e7 il dibattito rispetto l’opportunità di realizzare comunità energetiche a partire da una rete di teleriscaldamento, magari alimentata dal mix biomassa legnosa e gas.
Occasione il convegno ”Valorizzazione del territorio: comunità energetiche e teleriscaldamento”, organizzato dal Comune di Barge in Piemonte con il Campus di Edison nell’ambito delle manifestazioni regionali leonardiane.
Nel complesso è emerso come partire da una rete di calore a biomassa legnosa possa rappresentare soprattutto un’opportunità sociale ed economica per le piccole realtà del territorio piemontese. Considerare il teleriscaldamento come strumento di ottimizzazione e valorizzazione della filiera boschiva può chiudere il cerchio su economia circolare ed efficienza energetica nel territorio.
Difatti partendo dalla condivisione delle informazioni e dalle pianificazioni dei players territoriali che consumano si può iniziare a strutturare un sistema di rete complessa che utilizzi le reti di calore con fonti boschive di filiera corta che valorizzi la cogenerazione.

È arrivato il momento dell’idrogeno. Non c’è mai stato così tanto interesse da parte del settore pubblico e privato per spingere la ricerca e le applicazioni industriali in questo settore. A sostenerlo è l’International energy agency (Iea) nel report “The future of hydrogen: seizing today’s opportunities” realizzato in occasione del G20 energia e ambiente che si è svolto in Giappone.

Firmato a Corfù l’accordo tra Greening the islands e la Conference of peripheral maritime Regions (Cpmr). “Un asse riconosciuto da governo, istituzioni europee e industria”, spiega nel settimanale Gianni Chianetta, direttore di Greening the Islands, organizzazione impegnata nel favorire una transizione energetica sostenibile nelle isole. Un impegno ribadito a Bruxelles lo scorso 18 giugno con cui si è aperto ufficialmente un tavolo di confronto multilaterale permanente.
“Ci siamo posti come obiettivo di influenzare i Piani nazionali energia e clima dei paesi membri per mettere le isole al top dell’agenda dei singoli stati – ha proseguito Chianetta – Difatti abbiamo verificato che ad oggi sono aree poco considerate per cui, rifacendoci alla join declaration della Commissione europea, vogliamo portare all’attenzione dei governi le esigenze di queste aree”.

Focus Ue. Uno studio elaborato da Spark legal network, Trinomics e Università di Groningen (Olanda) per la DG Energy della Commissione europea ha analizzato un campione di dodici Stati Membri – Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Lituania, Romania, Slovacchia e Spagna (l’Italia è citata in alcune riflessioni) – per valutare l’indipendenza e l’efficacia delle autorità nazionali di regolazione nel settore dell’energia.

Quali passi stanno muovendo la politica e l’industria italiana ed europea per contrastare gli effetti del cambiamento climatico? La domanda è stata l’incipit del dibattito della tavola rotonda svoltasi durante l’assemblea annuale di Unione Petrolifera (Roma, 21 giugno 2019). Di seguito una “mappatweet” con le posizioni dei relatori presenti in sala: Giulio Pedrollo, vicepresidente di Confindustria, Sara Moretto (PD) della X Commissione alla Camera, Tommaso Foti (FdI) della VIII Commissione alla Camera, Claudio Spinaci, presidente di Up.

Riviste. Italia protagonista per le trenchless technology: torna CH4. Nel secondo numero della rivista nel 2019 focus story dedicata al no-dig. Gli approfondimenti su protezione catodica, biometano, termoelettrico e digitalizzazione.


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