Attualmente sono più di 2000 le stufe, gli inserti e le caldaie alimentate a legna e pellet che hanno ottenuto la certificazione ‘Aria pulita’, lo strumento creato da AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, che per la prima volta valuta sia l’efficienza sia l’impatto ambientale dei macchinari.
Il 60% dei prodotti certificati ha 4 stelle
La certificazione assegna da 1 a 4 stelle prendendo in considerazione come parametri il rendimento e la quantità di CO2 prodotta. Attualmente, il 60% dei prodotti certificati Aria Pulita ha 4 stelle, ovvero ha emissioni di polveri ridotte del 70% rispetto ai modelli più obsoleti.
Il parco generatori a biocombustibili legnosi in Italia è obsoleto
Attualmente il parco generatori alimentati a combustibili legnosi è pari a 11 milioni. Di questi macchinari, – stufe, inserti-camino e caldaie domestiche – solo il 10% ha meno di sette anni di età. Il 50% è stato invece installato tra il 2001 e il 2009 e il restante 40% prima del 2000. Una situazione che impatta in maniera rilevante sull’inquinamento dell’aria.
Fondamentale un turn-over tecnologico
In questo senso per Aiel è “fondamentale” un turn over tecnologico. “Sarebbe necessario rottamare 4-5 milioni di generatori a legna nei prossimi dieci anni – spiega in una nota Annalisa Paniz di AIEL – questo creerebbe enormi benefici in termini ambientali per la riduzione dei consumi e delle emissioni legata ad apparecchi più efficienti e meno inquinanti e anche in termini occupazionali, basti pensare alla necessità di figure come progettisti, installatori, manutentori, costruttori, produttori di biocombustibili”.
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