Dichiarazione ambientale di prodotto, quali vantaggi e chi può avvalersene

Le caratteristiche dell'EPD, una certificazione volontaria, sempre più richiesta, ne parliamo con Carmela Mansi di ICMQ

La dichiarazione ambientale di prodotto, nota anche come EPD, è una dichiarazione che certifica le caratteristiche ambientali di un prodotto o servizio. Di carattere volontario ha una valenza internazionale.

“Consente di scendere nel dettaglio con riferimento al consumo di risorse e di energia e all’output di emissioni atmosferiche e di rifiuti” sottolinea Canale Energia Carmela Mansi, project manager EPD, LCA critical review, sustainability sector di ICMQ (nel video l’intervista integrale). “Non c’è un limite su quali prodotti possa comprendere gli EPD. E’ uno strumento che può comporre qualsiasi prodotto di consumo e industriale. Oggi è molto usato in ambito edilizio”.

L’EPD analizza il suo ciclo di vita completo di un prodotto o servizio attraverso il Life Cycle Assessment (LCA) e viene redatta in base alle Product Category Rules (PCR). Si tratat di documenti che definiscono le regole comuni che tutte le EPD e gli LCA devono rispettare in modo da garantire coerenza e confrontabilità. Si tratta di regole internazionali stringenti in base alle quali viene valutato l’EPD.

La certificazione poi “viene sviluppata da un owner sia in una fase di test del prodotto” per ottimizzarne lo sviluppo sia una volta che si è immesso sul mercato “in modo da poter dichiarare l’impatto ambientale in completa trasparenza” spiega la PM di ICMQ.

I vantaggi dell’EPD

Molti sono i vantaggi per le aziende che decidono di avvalersi di una certificazione EPD nonostante il carattere volontario della certificazione stessa. Non a caso stanno aumento le richieste di queste certificazione. Stando ai dati del 4 aprile 2024, EPDItaly, il Program Operator di ICMQ, sono state pubblicate 509 EPD. Un dato che è lievitato tra il 2021 e 2022 quando  le certificazioni pubblicate sono passate da 175 a 330. Trend positivo confermato negli anni successivi: erano 447 nel 2023, sono appunto 509 nei primi 3 mesi del 2024 di cui 376 arrivano da aziende italiane.

A trarre vantaggio dall’eseguire questa certificazione sono in primis i processi interni alle stesse aziende, difatti come spiega la Mansi “permette di ottenere un’ottimizzazione dei processi produttivi e una ottimizzazione dei costi”. Lo studio dell’EPD permette di individuare le aree in cui migliorare la propria efficienza. “Agevola inoltre l’accesso ai marcati internazionali” in quanto aiuta le aziende a monitorare le proprie prestazioni anche per uno stakeholder esterno che deve scegliere un fornitore.

Non è da sottovalutare infine l’impatto sull’immagine aziendale e sulla reputazione. “Inoltre si promuove una maggiore trasparenza e dialogo tra gli attori della catena del valore”. Infine ci sono dei vantaggi di mercato di carattere tecnico come l’ottenimento dei crediti di sostenibilità o dei punteggi migliorativi nella certificazione Leed. “Senza contare che risponde alle esigenze dei CAM, criteri ambientali minimi. Il che permette di partecipare a gare in cui è coinvolta la pubblica amministrazione, dove può essere usata come evidenza a supporto dei requisiti CAM”. 

A livello europeo, inoltre anticipa la Mansi,  vedremo presto un cambiamento nello strumento dell’EPD il che evidenzia l’attenzione a questo strumento della Comunità Europea.

Chi valida l’EPD

Alla base della validazione dell’EPD c’è uno studio indipendente. E’ disponibile un elenco online di enti certificatori dell’EPD. Per l’Italia è disponibile su EPD Italy.

Per scegliere da considerare sempre la trasparenza e l’indipendenza dell’ente di certificatore sottolinea Carmela Mansi che ricorda come ICMQ sia parte di Ecoplatform in qualità di establish programme operator. Una qualifica che permette l’utilizzo del logo EcoPD che assicura l’unica e comune check list di verifica della norma N15804.

Quali sono le società che hanno pubblicato un EPD

Delle attuali 509 certificazioni pubblicate su EPD Italy: 289 dichiarazioni pubblicate nel settore delle costruzioni, 189 nel settore elettrico e 31 in altri settori.
464 provengono da aziende che hanno richiesto direttamente a EPDItaly la verifica, le altre 45 provengono da mutui riconoscimenti con altri Program Operator internazionali.

BOOOM EPD

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.