Agenda 2030
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Il rapporto dell’Istat sui 17 Sustainable development goals 2021 (Sdgs) e i relativi 169 target in cui sono declinati, illustra il monitoraggio dei progressi compiuti nell’attuazione dell’Agenda 2030 per l’Italia. Questa è la quarta edizione del rapporto, accompagnata dalla pubblicazione di 354 misure statistiche per 135 indicatori UN-Iaeg (Inter-agency and expert group on Sdg indicators). Attualmente, sono state aggiornate 119 misure statistiche e introdotte altre nuove 30.

Tutta la documentazione è interamente disponibile on-line all’indirizzo: https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilità/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile

I progressi dell’Italia verso uno sviluppo sostenibile

L’analisi complessiva degli indicatori di sviluppo sostenibile viene presentata tenendo conto dei tempi diversi del loro aggiornamento. Si prendono quindi in considerazione 2 sottoinsiemi di misure statistiche: il primo relativo alle misure aggiornate al 2019, l’altro a quelle che si riferiscono al 2020.

Nel 2020 peggiorano gli indicatori

Riguardo al primo insieme, emerge un quadro nel complesso positivo rispetto ai 10 precedenti, con il 60,5% delle misure in miglioramento, il 19,1% invariate e il 20,5% in peggioramento. I segnali favorevoli diminuiscono in modo significativo se si considerano i dati aggiornati al 2020: rispetto all’anno precedente scende al 42,5% la quota di misure in miglioramento mentre sale al 37,0% quella di misure in peggioramento. 

Andamento tendenziale complessivo delle misure statistiche aggiornate al 2019 e al 2020
Fonte Istat

La mappa regionale dello sviluppo sostenibile

Se si tengono in considerazione le diverse regioni italiane, emerge che lo sviluppo sostenibile è in netto vantaggio nel nord-est rispetto a sud e isole. 

Nelle province autonome di Trento e Bolzano, più del 40% degli indicatori si trovano nel quintile più virtuoso; anche la Valle d’Aosta si trova in una fascia particolarmente favorevole (40,6%). 

Nel nord-ovest è la Lombardia ad avere una distribuzione più favorevole rispetto a Liguria e Piemonte. Nel centro, il Lazio ha la posizione meno favorevole rispetto a Marche, Toscana e Umbria, caratterizzate da una prevalenza di indicatori nel terzo e quarto quintile. Nelle regioni meridionali, i valori degli indicatori sono tra i più bassi, con una prevalenza nel primo quintile più svantaggiato, soprattutto di Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente 56,8%, 54,1% e 49,3%) mentre in Abruzzo la distribuzione appare più vicina a quella del Lazio (32,7% nel secondo quintile). 

La relazione tra Sdgs e Pnrr

Nel Rapporto, con l’obiettivo di implementare il Pnrr viene proposta una mappatura delle corrispondenze tra gli Sdgs e le 6 missioni del Piano. Queste sono così suddivise:

  • Missione 1: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
  • Missione 2: rivoluzione vera e transizione ecologica;
  • Missione 3: infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • Missione 4: istruzione e ricerca;
  • Missione 5: coesione e inclusione;
  • Missione 6: salute.

Accanto alle singole missioni, il piano prevede 3 tipologie di riforme: orizzontali, che riguardano la giustizia e la PA; abilitanti, riferite alla semplificazione e razionalizzazione della legislazione e alla promozione della concorrenza; di accompagnamento, che vanno dalla riforma fiscale alla legge sul consumo di suolo.

Le misure statistiche degli Sdgs sono 297, riferite a 100 indicatori Onu, che possono essere collegate alle 6 missioni del Pnrr.  

Se si considerano queste misure statistiche, si può notare che: il 9,4% si possono associare alla missione 1 sulla digitalizzazione, il 37,1% alla missione 2 sulla transizione ecologica, il 5,4% alla missione 3 sulle infrastrutture sostenibili, il 13,8% alla missione 4 sull’istruzione e la ricerca, il 21,2% alla missione 5 sulla coesione e inclusione e il 13,1% alla missione 6 sulla salute.

Quadro complessivo delle relazioni tra goal e missioni del Pnrr
Fonte Istat

I risultati misurati in Italia per alcuni  dei 17 obiettivi Sdgs

Riguardo al 1° obiettivo, ovvero “sconfiggere la povertà, nel 2020 rispetto al 2019, la sua incidenza è purtroppo cresciuta soprattutto nel nord-ovest con 10,1% individui in povertà assoluta (+3,3%) rispetto al 2019, e nel nord-est con l’8,2%, (+1,6%).

L’incidenza della povertà assoluta aumenta drasticamente in tutte le fasce di età, tranne che per gli over65. Nel 2020, oltre 2 milioni di famiglie, cioè 5,6 milioni di persone, risultano in condizioni di povertà assoluta. La pandemia ha acuito la mancata richiesta di prestazioni sanitarie: ha rinunciato ad una visita medica il 9,6% nel 2020, e circa la metà ha avuto problemi legati al Covid.

Il obiettivo, sconfiggere la fame”: l’1,6% delle famiglie italiane dichiara di non aver avuto abbastanza denaro per comprare cibo. Inoltre, un bambino su 3 è in sovrappeso, soprattutto nel mezzogiorno. Nota positiva, aumenta l’estensione di coltivazioni biologiche che raggiunge il 15,8%. 

Istruzione e parità di genere 

Il 4° obiettivo sull’ ”istruzione registra un valore inferiore rispetto al parametro del 33% fissato nel 2002 dall’UE per il 2010. Infatti, in Italia i posti disponibili nei servizi per la prima infanzia pubblici e privati coprono il 26,9% dei bambini fino a 2 anni. L’Italia è inoltre in ritardo per le competenze digitali: nel 2019 soltanto il 41,5% della popolazione di 16-74 anni ha competenze digitali almeno di base, in Europa è il 56%. 

Il 5° obiettivo sulla “parità di genere: nel 2020, è cresciuto il numero di donne rivoltesi al numero antiviolenza, sono state 49 ogni 100mila; nell’84% dei casi, l’omicidio avviene in ambito domestico. Nel 2020, il rapporto tra il tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli piccoli e il tasso di occupazione di quelle senza figli si attesta al 73,4%, in lieve diminuzione (-0,9 punti percentuali) rispetto all’anno precedente. Le cure domestiche sono poi per il 62,8% a carico delle donne.

Il 7° obiettivo dell’energia pulita e accessibile

Nel 2019, è cresciuta la quota di consumo da fonti rinnovabili, e anche se la crescita è stata contenuta (+0,6%), il settore elettrico ha ancora un ruolo centrale, con una quota di rinnovabili sul consumo interno lordo di energia elettrica pari al 34,9%.

In Italia nel 2019, la percentuale di persone che riesce a riscaldare la propria abitazione è pari all’11,1%, difficoltà che può crescere ancora tra i cittadini stranieri e del meridione.

Città e comunità sostenibili

L’11° obiettivo registra una qualità delle abitazioni insoddisfacente, secondo più di un quarto dei residenti. Continua a crescere il numero di persone che vivono in abitazioni sovraffollate, raggiungendo il 28,3%. Oltre a ciò, si riducono i rifiuti urbani conferiti in discarica, ma aumentano quelli raccolti per abitante che superano i 500 kg.

Lotta contro il cambiamento climatico

Il 13° obiettivo registra per il 2019, una riduzione delle emissioni di gas serra in Italia (-2,8% rispetto all’anno precedente) e nello stesso anno, le anomalie di temperatura media rilevano un incremento di 1,28°C a livello globale e di 1,56°C in Italia.

Partnership per gli obiettivi 

Il 17° ed ultimo obiettivo rileva che, nel 2020, le entrate delle Amministrazioni pubbliche rappresentano il 43,1% del Pil, con un incremento dell’1,5% rispetto al 2019. Nel 2020, le rimesse dei lavoratori immigrati in Italia ammontano a circa 6,7 miliardi di euro, con una crescita del 12,5% rispetto al 2019. Nello stesso anno, si registra anche una percentuale di famiglie che accede a internet tramite connessione a banda larga pari al 77,8% e gli utenti quotidiani sono circa il 70%. 

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