Il mercato del carbonio come facilitatore della transizione ecologica

Il mercato del carbonio può svolgere un ruolo centrale nella transizione energetica e nel contrasto alla crisi climatica. E’ quanto emerge nel nuovo rapporto intitolato “The Role of Carbon Markets in Transitions” realizzato da IEF – Forum Internazionale dell’Energia.

Si tratta di quelle iniziative per cui le aziende compensano le emissioni, finanziando progetti che rimuovono o evitano la produzione di CO2, spesso in altri Paesi.

“I mercati del carbonio svolgono un ruolo importante nell’allineare le risorse per raggiungere i nostri obiettivi globali in materia di clima, sicurezza energetica e accessibilità economica“, ha dichiarato Joseph McMonigle, segretario generale dell’IEF. “Tuttavia sono a un punto di svolta. Con una maggiore collaborazione internazionale e una regolamentazione intelligente, possono raccogliere miliardi di dollari per progetti di energia pulita, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, che altrimenti non potrebbero essere avviati“.

Infine il Segretario Generale dell’IEF esorta i governi a guardare all’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, rispetto al quadro di riferimento per i Paesi per lo scambio di crediti di carbonio a livello internazionale indicandolo come strumento “fondamentale per liberare il potenziale dei mercati internazionali del carbonio” augurandosi di “vedere ulteriori progressi alla COP29 in Azerbaigian”.

Il mercato del carbonio facilitatore di tecnologie innovative e costose come idrogeno e CCUS

Secondo lo studio i governi dovrebbero strutturare mercati del carbonio come una soluzione vantaggiosa sia per i consumatori sia per i produttori. Sarebbe utile valorizzare approcci politici coesivi, con standardizzazione e trasparenza. Inoltre considera di inserire progetti di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS) nell’ambito di questo sistema incentivante.

Anche la produzione di idrogeno pulito e di altre tecnologie che si basano sulla CCUS, potrebbero essere maggiormente diffuse grazie allo strumento del mercato del carbonio. Guardando così anche all’innovazione di industrie hard to abate come: cemento, acciaio, plastica, ammoniaca e acciaio.

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Per i Paesi che non hanno ancora introdotto mercati del carbonio a conformità obbligatoria, “i mercati volontari del carbonio rappresentano un primo passo per affrontare le sfide climatiche sia nazionali che internazionali”, sottolinea il rapporto che rimarca come: “I Paesi e le imprese possono passare ai mercati di conformità o utilizzare i mercati volontari del carbonio per ottenere un effetto equivalente, a seconda delle prestazioni e delle circostanze“.

Politiche coese per la transizione ecologica

I ricercatori quindi concludono lo studio evidenziando come l’evoluzione dei mercati del carbonio può contribuire a ridurre i costi e ad allineare i quadri normativi “verso una maggiore coesione e prevedibili politiche climatiche ed energetiche tra produttori e consumatori.”

Uno strumento che nel complesso permette a individui e imprese di beneficiare una riduzione nelle emissioni globali di carbonio e di consumo di materiali e aumentare opportunità di lavoro e di inclusività sociale.

E’ necessario però che tali strumenti siano progettati nell’ottica di garantire soluzioni vantaggiose per sia per i produttori sia per i consumatori. Azione su cui lo stesso IEF si candita a proporsi come hub di competenze per valutare le diverse metodologie di mercato del carbonio e facilitare la condivisione di conoscenze e dati al fine di promuovere un migliore uso dello strumento.

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