Bollette sull’energia, Robin tax addebitata ai consumatori

robintaxNata per alleggerire i consumatori sui consumi dell’energia domestica, la Robin Tax pare sia stata scaricata sulle loro tasche e a loro insaputa

 

L’argomento energia rappresenta un tasto dolente per molte famiglie italiane poichè, nonostante il numero cospicuo di fornitori che sul mercato garantiscono questo servizio, i costi annessi risultano sempre piuttosto alti. L’idea di ridurre i consumi è praticabile fino a un certo punto, perciò la soluzione più adottata è quella di analizzare nel dettaglio tutte le offerte e porre Enel e i suoi prodotti a confronto con quelli di Edison, Eni, ecc., per trovare la soluzione che possa garantire un risparmio significativo in bolletta.

 

Le risorse che favoriscono gli utenti, per fortuna, esistono. Dalla possibilità di aderire al libero mercato, selezionando da sé l’operatore da cui farsi servire, agli incentivi sulle rinnovabili, fino alla ormai celebre Robin Tax, il provvedimento volto a tutelare gli utenti meno abbienti. 

 

Anche quando è evidente che le differenze tra un operatore è l’altro sono minime, l’obiettivo dei consumatori rimane sempre quello di risparmiare sui costi dell’energia, ma dato che la diminuzione dei consumi è praticabile in modo proficuo sono in determinate condizioni, l’allerta rimane sempre attiva.

 

Il Governo questo lo ha sempre saputo e nel 2008 ha creato una legge che come principio aveva quello di “rubare ai ricchi per dare ai poveri”, ovvero quello di alleggerire le bollette dei consumatori per spalmare alcuni costi a carico dei produttori petroliferi e delle compagnie, senza tassare ulteriormente i consumi e i consumatori.

 

Introdotta con il Decreto Legge 25 giugno 2008, e chiamata appunto “Robin tax”, questa tassa è applicata alle scorte petrolifere e prevede una maggiorazione dell’aliquota Ires pari 5,5% a carico di alcune categorie di operatori del settore dell’energia.

 

La legge quindi, prevedeva che l’aumento dell’aliquota venisse addebitata ai proprietari petroliferie agli operatori, non certo ai consumatori che, invece, secondo quanto emerge dall’Autorità per L’energia Elettrica e per il Gas (AEEG), questi sarebbero stati addebitati proprio alla fascia di consumatori, andando contro la legge che espressamente vieta “la traslazione della tassa ai clienti finali”.

 

Questa tassazione non è mai stata accettata dagli operatori del settore energetico che pare, che dal2011 al 2012, abbiano prodotto in merito un guadagno di 2,8 miliardi, suddivisi tra le imprese del settore elettrico e del gas (2,4 miliardi) e quelle petrolifere (400 milioni).

 

L’AEEG però, fa sapere che tante società energetiche hanno cercato di far pagare ai propri clienti questa tassa, “mimetizzandola” nella bolletta tra i costi “extra”: si legge dal documento ufficiale che «il monitoraggio svolto per il triennio 2010-2012 ha evidenziato ancora una volta che una parte dei soggetti vigilati ha adottato politiche di prezzo che generano un incremento dei margini non sufficientemente motivato».

 

 La direzione Osservatorio Vigilanza e Controlli dell’Autorità, con l’aiuto del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza, ha infatti provveduto ad inviare richieste di motivazioni a 87 società che potessero presentare indizi di traslazione della tassa sui consumatori.

 

Di queste, solo 14 hanno fornito risposte complete in merito, mentre le altre 73 sono ancora in fase di accertamento, rimanendo probabilmente colpevoli di aver agito scorrettamente: un comportamento contro la legge, quindi, che ammonterebbe a 42,3 milioni di euro pagati tutti dagli utenti.

 

Purtroppo l’AEEG non ha potere diretto di sanzionare questo tipo di condotte e il suo intervento ha una pura valenza conoscitiva e di punto di riferimento per il Parlamento.

 

L’Autorità, infatti, ha potere sanzionatorio quando si vìolano norme relative alla propria regolamentazione, come per esempio l’obbligo di fornire la documentazione, che nel caso delle compagnie che non hanno risposto all’appello, significa ulteriori richiami e accertamenti.

 

a cura di Valeria Cannizzaro

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