Il ruolo della digitalizzazione per il futuro della mobilità

Ecco i dati del Transport and Environment Report 2022, redatto dall’Agenzia europea dell’ambiente.

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La digitalizzazione gioca un ruolo sempre più importante nell’ambito della mobilità, influenzando l’evoluzione del settore e dell’intera società. Per sfruttare appieno il potenziale della tecnologia, è fondamentale che le questioni ambientali siano alla base del processo di trasformazione. Solo così, sarà possibile favorire una transizione equa e sostenibile. Ad affermarlo è l’Agenzia europea dell’ambiente (European Environment Agency, EEA) che, l’11 maggio, ha pubblicato il suo report su trasporti e ambiente relativo al 2022.

Quali sono le sfide per il settore dei trasporti

Secondo gli esperti dell’EEA, finora le emissioni di CO2 generate dal settore dei trasporti non sono diminuite in maniera significativa, poiché all’aumento dell’efficienza si è accompagnato quello della domanda. La digitalizzazione può essere la chiave per vincere questa sfida, ma solo se gestita nel modo corretto, tenendo conto degli impatti ambientali e sociali.

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Nello specifico, vengono analizzati nove ambiti tecnologici diversi:

  1. il telelavoro e la mobilità virtuale;
  2. la mobilità condivisa;
  3. la guida autonoma;
  4. i servizi multimodali;
  5. la logistica smart;
  6. l’integrazione dei veicoli elettrici nelle reti;
  7. i sistemi digitali per la gestione dei costi;
  8. la regolazione del traffico aereo;
  9. i sistemi digitali per il monitoraggio delle emissioni di gas serra.

Smart e remote working

Il telelavoro può ridurre gli spostamenti dei pendolari che, solitamente, ammontano al 27-47 per cento delle movimentazioni quotidiane. Ha, quindi, un grande potenziale. Tuttavia, non bisogna sottovalutare i cambiamenti che può portare a livello di consumi energetici: se dieci persone lavorano all’interno delle proprie case invece che nello stesso ufficio, può essere che il dispendio di energia cresca. Allo stesso tempo, a crescere potrebbero essere anche gli spostamenti slegati dall’attività lavorativa. È dunque fondamentale che le aziende, così come le PA, facciano delle stime per capire quale sia la percentuale ottimale di telelavoro.

Mobilità condivisa, guida autonoma e logistica smart

La sharing mobility può risultare particolarmente efficace se utilizzata in abbinamento con i mezzi pubblici. In particolare, il passaggio a veicoli a guida autonoma potrebbe ampliare il numero di utenti e ridurre le probabilità di incidenti. In questo caso, però, uno degli ostacoli da superare potrebbe essere quello dei parcheggi che rischiano di togliere spazio al verde urbano. Il ricorso a veicoli automatici potrebbe rivelarsi molto utile anche nell’ambito del trasporto merci, riducendo i costi della manodopera e sbloccando del budget per adottare soluzioni volte a mitigare l’impatto ambientale del settore.

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Restando nell’ambito della logistica, l’utilizzo di documenti cartacei rappresenta un’altra questione da risolvere. Il passaggio a una piattaforma di scambio di dati completamente elettronica potrebbe potenzialmente ridurre i costi amministrativi di 27 miliardi di euro in un periodo di oltre vent’anni (2018-2040). Ciò potrebbe potenzialmente determinare uno shift dello 0,2-0,3 per cento verso modalità di trasporto a minore intensità di gas serra, corrispondente a una riduzione di 1,3 miliardi di tonnellate di CO2 risparmiate.

Mobilità elettrica e reti integrate

Le auto elettriche possono fungere da dispositivi di stoccaggio dell’energia. Connettendole alle reti di distribuzione, e sfruttando le tecnologie Vehicle-to-grid, possono vendere energia alla rete durante le ore di punta, mentre sono collegate al caricatore. Allo stesso modo, possono effettuare la ricarica intelligente nelle ore che non sono soggette a picchi di carico.

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Traffico aereo e controllo delle emissioni climalteranti

La digitalizzazione ha il potenziale per migliorare l’efficienza operativa complessiva del traffico aereo riducendo i tempi di taxi negli aeroporti e ottimizzando le rotte di volo e le traiettorie di atterraggio e decollo. Ciò potrebbe ridurre le emissioni, limitando l’uso di combustibile ed evitando la formazione di scie di condensazione. Guardando al trasporto marittimo e stradale, il monitoraggio in tempo reale delle emissioni e dei consumi può contribuire anche a evidenziare eventuali malfunzionamenti.

Conclusioni

In conclusione, non bisogna dimenticare che i sistemi digitali sono i primi a consumare energia e generare gas serra. Oltre ad affrontare questa problematica, sarà necessario rafforzare i sistemi di cybersecurity e investire nell’alfabetizzazione digitale, per assicurare l’inclusività dell’innovazione tecnologica.

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