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Secondo il “Global Energy & CO2 Status Report” redatto dalla IEA (International Energy Agency) la generazione di energia da fonte rinnovabile si è attestata a livello globale su una percentuale del 25%. Il comparto fer ha, in particolare, registrato una crescita del 4% rispetto al 2018, arrivando a rappresentare circa un quarto dell’incremento tale della domanda energetica globale.   

Forte incremento del settore elettrico

A salire in maniera rilevante è il comparto della generazione di elettricità da fer che nell’ultimo decennio ha avuto ritmi da record. Il dato di crescita del 2018 è del 7%, valore che ha portato il comparto a  rappresentare quasi il 45% dell’aumento mondiale della produzione di elettricità.

Idroelettrico, solare ed eolico

Andando ad analizzare i diversi sottocomparti emerge inoltre come l’idroelettrico e il solare  rappresentino ciascuno circa un terzo della crescita dell’intero settore rinnovabili. In particolare la capacità solare è cresciuto del 31%, con la Cina che ha raggiunto da sola i 44GW di fotovoltaico. La produzione eolica è invece cresciuta del 12% nel 2018. Anche in questo caso a distinguersi è Pechino, che ha aggiunto 20GW l’anno scorso.

Ruolo chiave della Cina

In generale la Cina riveste un ruolo chiave nello sviluppo del settore, rappresentando il 40% della crescita su scala globale, seguita dall’Europa con il 25%, e India e Stati Uniti con il 13% ciascuno.

L’India punta sul solare

In particolare in India ci si sta muovendo per mettere in campo investimenti su infrastrutture legate a impianti rinnovabili. Il Paese, come spiega la Reuters, lancerà un’asta per le linee di trasmissione da 5 miliardi di dollari a partire dal prossimo giugno. L’obiettivo è quello di arrivare a 175 gigawatt di potenza da rinnovabili entro il 2022. Nello specifico si vorrebbe arrivare a 160 GW da energia solare entro questa data e di aggiungere altri 15 GW grazie alla biomasse e all’energia idroelettrica.

Corea del Sud rischia di non rispettare i suoi obiettivi sulle fer al 2030

La Corea del Nord, invece, spiega la Reuters, potrebbe non riuscire a rispettare gli obiettivi fissati al 2030 sulle energie rinnovabili. Questo nonostante una previsione che vede il valore della capacità di energia da fer triplicare nel corso del 2019, come spiegano i consulenti due Wood Mackenzie. Nel piano dell’energia pubblicato nel 2017 si prevedeva di aumentare il ruolo delle fer nel mix energetico nazionale portandolo dal 6% al 20% entro il 2030. Il tutto con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal carbone e dal nucleare. Tuttavia si riuscirà ad arrivare solo al 17%.

Fer e startup, un binomio vincente

Tanti sono poi gli spunti dal mondo delle startup. In Israele Utilight ha sviluppato una tecnologia di stampa 3D per la produzione di grandi quantità di celle solari fotovoltaiche che hanno elevati costi. Se da Israele ci spostiamo negli USA troviamo invece HST Solar, che ha realizzato un software basato sull’ intelligenza artificiale per progettare parchi solari su scala aziendale. Secondo gli sviluppatori l’AI può ridurre il costo dell’energia prodotta fino al 20%.

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