giornata mondiale bicicletta
Foto di Free-Photos da Pixabay

Milano è “la città italiana più impegnata” sul fronte delle piste ciclabili e della mobilità a due ruote. Il tutto avendo inoltre “raccolto positivamente le innovazioni contenute nei DL Rilancio e Semplificazioni il merito al disegno dello spazio pubblico”. A dirlo è l’ultima edizione del rapporto Covid lanes realizzato da Legambiente. Che ha tracciato un quadro delle nuove piste ciclabili in Italia.

Piste ciclabili, le scelte di Milano

Il capoluogo lombardo, spiega Legambiente in una nota, non ha optato per “lo strumento della rete ciclabile di emergenza, come visto nelle altre grandi città europee”. Ma “ha scelto di realizzare in velocità gli itinerari previsti dal Pums”. Nello specifico sono stati realizzati i trentacinque chilometri ciclabili annunciati durante il primo confinamento. E sono state aumentate le percorrenze con limite di 30 Km/h Inoltre sono stati promossi interventi di urbanistica tattica. E sono state avviate le zone scolastiche senz’auto previste nel DL Semplificazioni.

Andare in bici sta diventando più facile

“Iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel”, sottolinea in nota Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici di Milano“Se da un lato la pandemia ha ridotto drasticamente la domanda di mobilità, dall’altro ha offerto l’occasione per restituire ai cittadini piena libertà di scelta su quale veicolo utilizzare. A Milano restano notevoli problemi di sicurezza, la quantità e la velocità dei veicoli a motore sono ancora troppo alte. La sosta indiscriminata su suolo pubblico è di fatto incentivata. Ma andare in bicicletta sta diventando più facile. Crediamo che i dati del prossimo anno confermeranno la tendenza attuale, rilevata da maggio scorso sugli itinerari realizzati. la ciclabilità sembra aumentare, anche se è presto per dire con certezza quanto e come”.

Puntare sull’intermodalità

Dal report emerge inoltre come uno dei temi chiave sia quello dell’intermodalità: Il trasporto collettivo – aggiunge Del Prete – deve rinforzare il suo legame con la ciclabilità. Anche per garantire il distanziamento fisico, possono essere introdotte nuove opportunità di multimodalità con la bici per tutte le categorie di mezzi pubblici. Bisognerebbe accelerare la posa delle rastrelliere davanti ai negozi e agli uffici pubblici. Da sole le ciclabili servono a poco. Se si aggiunge ciclabilità si deve avere l’autorità e la forza per togliere spazio alla motorizzazione privata indiscriminata. Che non aiuta il benessere dei cittadini e la ripresa delle attività economiche della città. Il rischio di aggiungere senza togliere è creare conflitto e problemi di sicurezza”.

Uso della bici nel tratto casa scuola

Una delle sfide cruciali in ambito mobilità è la riapertura delle scuole, fissata per il prossimo 7 gennaio. “Il piano messo a punto da Prefettura, Comune e Politecnico non ha messo al centro la ciclabilità”, aggiunge Del Prete. “Il piano ha il sapore dell’ingegneria gestionale, piuttosto che della scelta politica consapevole. Per raggiungere gli obiettivi di distanziamento fisico necessari al contenimento della pandemia la ciclabilità è la soluzione più adatta ai cittadini in età scolare”.

“Valorizzare attuali investimenti in ciclabilità”

Gli attuali investimenti in ciclabilità – sottolinea il presidente di Legambiente – devono essere valorizzati. Ma nel progetto Unlock sviluppato dal politecnico di Milano con il Comune non c’è apparentemente traccia di incentivi all’uso della bicicletta sui percorsi casa-scuola. Non bastano le “zone scolastiche”. Il primo provvedimento da adottare sarebbe rendere il BikeMI gratuito per tutti gli studenti della secondaria, fino alla fine dell’anno scolastico. Dopo la tanto sognata attivazione dell’opzione bici su Google maps e i chilometri ciclabili realizzati a Milano i primi da mettere in sella sono alunni e studenti”

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