L’UE guardi al Servizio civile ambientale nel Pnrr

L'appello dell'on. Eleonora Evi, eurodeputata di Europa Verde

evi eleonora SERVIZIO AMBIENTALE
On. Eleonora Evi

Includere un Servizio civile ambientale nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è un impegno che l’UE dovrebbe supportare. Ne è convinta Eleonora Evi, eurodeputata di Europa Verde che dichiara come: “Dopo l’Appello al presidente Draghi e al ministro per la transizione ecologica Cingolani per chiedere di includere l’istituzione di un Servizio civile ambientale nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, ho scritto una lettera alla presidente della Commissione Europea Von der Leyen e al vice presidente Timmermans per far sì che la Commissione supporti l’istituzione di questo servizio nei piani nazionali degli stati membri”.

Le attività del Servizio ambientale per il contrasto al cambiamento climatico e favorire l’occupazione

Il Servizio Ambientale nasce come proposta di Facciamo Eco-componenti Verdi, il nuovo gruppo ecologista alla Camera di Rossella Muroni, vicepresidente della commissione Ambiente della Camera. Il servizio comprenderebbe attività di riforestazione, di contrasto all’erosione del suolo e iniziative per la messa in sicurezza del territorio, al fine di prevenire frane e inondazioni e rendere il patrimonio naturale europeo più resiliente. Un’opportunità per l’ambiente e l’occupazione secondo la Evi che rimarca come:  “Insieme ad altri colleghi, sono fortemente convinta che un servizio ambientale, pagato con dignità e destinato ai giovani sotto i 35 anni, possa contribuire significativamente al raggiungimento degli obiettivi climatici e alla protezione della biodiversità” –  aggiunge l’europarlamentare.

Crisi sanitaria  e impatto ambientale

L’attuale crisi sanitaria ha sottolineato come lo sfruttamento intensivo delle risorse del nostro pianeta legato a una logica di consumo e produzione porti inevitabilmente a conseguenze disastrose per la salute dei suoi abitanti e per l’ambiente. Ecco perché il piano di rilancio dell’UE è un’opportunità irripetibile per gli stati membri di rimodellare il futuro, affrontare la crisi climatica, proteggere la biodiversità e promuovere una vera transizione verde. Coinvolgere i giovani in questo processo è fondamentale. È questo il momento di dimostrare che l’UE è all’altezza delle sfide storiche a cui è chiamata” – conclude l’eurodeputata.

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