H2“L’idrogeno rinnovabile può essere un punto di svolta negli sforzi globali per decarbonizzare le nostre economie”. A parlare è, in una nota, Francesco La Camera, direttore generale di Irena. L’agenzia ha realizzatolo lo studio  “Green hydrogen cost reduction: scaling up electrolysers to meet the 1.5 C climate goal in cui esamina i driver per l’innovazione nel settore, presentando le strategie che i governi possono adottare per ridurre il costo degli elettrolizzatori del 40% nel breve termine e dell’80% nel lungo termine.

Idrogeno verde, “colmare il divario di costo con i combustibili fossili”

Secondo lo studio, uno degli elementi chiave per lo sviluppo del settore è la possibilità di rendere più competitivi i costi di questo combustibile. “È necessario – aggiunge La Camera – livellare il campo di gioco per colmare il divario di costo tra i combustibili fossili e l’idrogeno verde. L’idrogeno verde competitivo in termini di costi può aiutarci a costruire un sistema energetico resiliente. Che prospera sulle moderne tecnologie e abbraccia soluzioni innovative adatte al 21° secolo “.

Entro il 2030 idrogeno verde più competitivo

Secondo lo studio, l’idrogeno prodotto con elettricità rinnovabile potrebbe competere, a livello di costi, con i combustibili alternativi a quelli di origine fossile entro il 2030. Ciò potrebbe verificarsi per la copresenza di tre fattori: la combinazione di una riduzione dei costi per l’energia solare ed eolica, prestazioni migliorate ed economie di scala per gli elettrolizzatori.

I settori a maggior potenziale

Ma quali sono i settori in cui l’idrogeno verde potrebbe dispiegare in modo più efficace il suo potenziale? Questo combustibile potrebbe svolgere “un ruolo fondamentale” nelle strategie di decarbonizzazione. In particolare laddove l’elettrificazione diretta è impegnativa in settori più difficili da abbattere, come l’acciaio, i prodotti chimici, i trasporti a lungo raggio, la navigazione e l’aviazione. “Tuttavia – spiega una nota di Irena – le normative, la struttura del mercato e i costi della produzione di energia e elettrolizzatori rappresentano ancora un ostacolo importante all’assorbimento dell’idrogeno verde”.

Fattori che influiscono sul costo

Attualmente  l’idrogeno verde ha un costo 2-3 volte superiore all’idrogeno blu. Che, invece, viene prodotto da combustibili fossili in combinazione con la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs). Il costo di produzione dell’idrogeno verde è determinato dal prezzo dell’elettricità rinnovabile, dal costo di investimento dell’elettrolizzatore e dalle sue ore di funzionamento.

Elettricità rinnovabile a basso costo e sviluppo dell’idrogeno verde

Nella migliore delle ipotesi, spiega lo studio dell’Irena, l’utilizzo di elettricità rinnovabile a basso costo a 20 Usd/MWh in grandi impianti di elettrolisi competitivi in termini di costi, potrebbe produrre anche idrogeno verde a un costo competitivo rispetto l’idrogeno blu, già oggi. “Se nel prossimo decennio si verificherà un rapido aumento di scala e l’implementazione aggressiva di elettrolizzatori, l’idrogeno verde potrebbe quindi iniziare a competere sui costi con l’idrogeno blu entro il 2030 in molti paesi”. Rendendo questo combustibile “più economico di altre alternative a basse emissioni di carbonio prima del 2040”.

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