idrogeno ruoloripresa
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La ripresa post-Coronavirus potrebbe essere l’occasione per puntare maggiormente sul ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica. A dirlo sono i sostenitori del comparto che vedono il dibattito su una ripartenza green come il momento più propizio per una valorizzazione di questo combustibile. L’obiettivo è in particolare quello di farlo passare dal ruolo di nicchia, che attualmente riveste a causa anche dei costi di produzione ancora elevati, a quello di comprimario tra i vari comparti protagonisti del percorso di decarbonizzazione europeo. 

Idrogeno, una tecnologia “pronta” 

Recentemente Faith Birol, a capo dell’Agenzia internazionale per l’energia, ha  sottolineato come la tecnologia sia “pronta per il grande momento”. Da qui l’invito ai governi a destinare degli investimenti alla produzione di carburanti ottenuti da idrogeno.

I paesi che puntano sul ruolo dell’idrogeno e le opportunità per la ripresa 

La sfida dell’idrogeno è stata accettata già in molti paesi. Tra questi Paesi Bassi, Australia e Portogallo, dove si è iniziato a destinare risorse al comparto. Ora l’obiettivo dei sostenitori dell’idrogeno è quello di far sì che il settore prenda piede anche nelle politiche dell’Unione europea. In particolare si vorrebbe che questo comparto prendesse parte al piano di recupero post pandemia. L’applicazione riguarderebbe ad esempio i combustibili per i camion e per l’industria pesante.

Il tema dei costi dell’idrogeno 

Uno dei temi chiave è quello dei costi. In base a un’analisi della società di consulenza Bernstein, come si legge sulla Reuters, attualmente il costo dell’idrogeno ottenuto da combustibili fossili è compreso tra  1- e  1,8 dollari al  kg. L’idrogeno verde invece costa 6 dollari al kg oggi. Numeri molto elevati rispetto ai combustibili fossili. Tuttavia l’aumento della domanda, spiega l’agenzia di stampa, potrebbe ridurre i costi richiesti dal processo di produzione con elettrolisi. Nello specifico l’idrogeno verde potrebbe scendere fino a 1,7 dollari al kg entro il 2050.  In questo modo sarebbe competitivo rispetto al gas naturale.

Produrre idrogeno con luce solare acqua ed ematite

Al di là della questione del ruolo dell’idrogeno nella ripresa dopo il Coronavirus, tanti sono i filoni di ricerca sul settore. Un team di ricerca dell’università di Kobe, ad esempio, ha sviluppato recentemente un metodo per aumentare notevolmente la quantità di idrogeno prodotta in modo efficiente. Si tratta di un processo che parte dalla luce solare e dall’acqua e utilizza i fotocatalizzatori di ematite. La scelta consiste nell’aver lavorato con un fotoanodo con una conduttività estremamente elevata. L’ematite è stata scelta perché può assorbire una vasta gamma di luce visibile ed “è sicura, stabile e poco costosa”.

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