Governance, obiettivi, misuratori. Le richieste di Asvis alla presentazione del rapporto sostenibilità. Il riscontro in diretta del Ministro Gualtieri

"Ripristino dei green bond e Comitato interministeriale per i cambiamenti climatici che rientreranno nel CIPE", le prossime misure annunciate da Roberto Gualtieri, Ministro economia e finanze

L’Italia migliora in nove aree, peggiora in sei e resta stabile in due. Questo quanto emerge dal rapporto Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) 2019, presentato oggi all’Auditorium Parco della Musica di Roma, rispetto ai diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030.

“E’ tempo di passare alle decisioni concrete, definire una governance e stabilire obiettivi e misuratori” sottolinea il presidente Asvis Pierluigi Stefanini all’apertura dei lavori, suggerendo come sia “importante coinvolgere le persone, le imprese e la società. Gestire l’impatto che la transizione avrà sul lavoro con una programmazione puntale, trasparente e sostenibile, utilizzando a pieno tutte le opportunità dell’economica circolare“.

Il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico sottolinea come ci sia “Una nuova consapevolezza verso un modello sostenibile”, rimarcando le attività e gli impegni in essere del Governo su questo. “Il piano integrato energia e clima è lo strumento con cui agire” conclude. Un Piano che non convince l’Asvis , così come è fatto, come rimarca Enrico Giovannini, portavoce dell’associazione, perché “non è carbon neutrality“. Eventuali aggiustamenti devono essere fatti e pensati in fretta, considerato che, come ricorda Giovannini,“a dicembre va consegnato in via definitiva a Bruxelles”.

“L’agenda 2030 richiede azioni trasformative” spiega Giovannini “bisogna ripartire da leggi e iniziative a 360° così come è la sostenibilità. Si tratta di “anni decisivi per segnare il presente, non solo il futuro”.

La visione politica verso l’Agenda 2030

Non siamo su un sentiero di sviluppo sostenibile” riconosce Roberto Gualtieri, Ministro economia e finanzeAbbiamo bisogno di un cambio di passo in Italia e in Europa”. Un cambio di passo in cui il Governo italiano vuole impegnarsi. “Il Green new deal significa compiere scelte significative e anche definizione di strumenti”.

“Integrare la sostenibilità nel complesso delle politiche e delle policy che l’Italia vuole mettere in campo” Gualtieri

Rispetto gli investimenti privati serve integrare e completare il pacchetto della sustainable finance: “in Europa abbiamo un gap di investimenti e un surplus di risparmio. Canalizzarlo in Ue verso investimenti della sostenibilità è una sfida importante”. Sotto il profilo economico devono crescere gli investimenti, sia pubblici sia privati, spiega il ministro, orientati alla sostenibilità ambientale e sociale “pensiamo che occorra mettere a sinergia tutti gli strumenti europei e nazionali di cui disponiamo“, con una revisione delle regole del Patto di stabilità che guardi a investimenti nella sostenibilità.

Per fare tutto questo serve una “integrazione della dimensione della sostenibilità all’interno di un intero processo di definizione della politica economica e della sorveglianza delle politiche di bilancio” sottolinea Giovannini.

Guardando strettamente al nostro Paese il Ministro evidenzia l’intenzione di “integrare la sostenibilità nel complesso delle politiche e delle policy che l’Italia vuole mettere in campo” evidenziando ad esempio un orientamento della tassazione a favorire le scelte sostenibili riguardo gli incentivi, così come ribadisce nel video messaggio anche Paolo Gentiloni, Commissario europeo designato per l’economia.

Non manca un richiamo al rilancio degli investimenti, in cui il Ministro evidenzia come “ai 135 miliardi già programmati noi aggiungiamo 9 miliardi di investimenti per il green new deal. Azione a cui seguono anche “i 40 miliardi per il prossimo triennio nella rimodulazione di industria 4.0” in cui ci sarà spazio per una visione dei processi produttivi in una “dimensione di economia circolare”.

Tra le azioni il ripristino dei green bond, sul quale annuncio arriva il plauso della sala. Il Comitato interministeriale per i cambiamenti climatici che rientreranno nel CIPE. Investimenti anche nelle infrastrutture sociali che svolgono “un ruolo economico e sociale per la crescita del paese”.

Governace, indirizzo e monitoraggio” sintetizza il Ministro, azioni in cui la coesione delle forze produttive, economiche e sociali è la chiave con cui “i piani ambiziosi” possano prendere piede (nel video l’intervento integrale).

Le aree di miglioramento e di perdita identificate nel rapporto Asvis
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I settori in cui si registra un miglioramento sono: salute, uguaglianza di genere, condizione economica e occupazionale, innovazione, diseguaglianze, condizioni delle città, modelli sostenibili di produzione e consumo, qualità della governance e cooperazione internazionale.
I peggioramenti invece in povertà, alimentazione e agricoltura sostenibile, acqua e strutture igenico sanitarie, sistema energetico, condizioni dei mari ed ecosistemi terrestri.
Stabili invece educazione e lotta al cambiamento climatico.

Le proposte di Asvis

L’Alleanza non chiede ma propone” come afferma il presidente Asvis Pierluigi Stefanini che ricorda come sia necessario un dialogo a tutti i livelli, riferendosi agli haters di Greta Thunberg. Per questo “è un luogo di incontro, di confronto e condivisione che non ha eguali. La pluralità di esperienze, punti di vista e diverse sensibilità, sono un patrimonio che offriamo a un intero paese”.

Dichiarare l’emergenza climatica, questa una delle proposte dell’Asvis al Governo a cui seguono altre istanze come: rafforzare la cabina di regia Benessere Italia a palazzo Chigi, introdurre una valutazione ex ante della legislazione alla luce degli Sdgs.
Seguono diverse azioni per rendere sistemico l’approccio alla sostenibilità e integrarlo nel tessuto dello Stato e della pianificazione strategica e normativa come: perseguire nell’annunciato programma di governo, di ripristinare il Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu) con l’obiettivo di aiutare a sviluppare l’agenda urbana nazionale per lo sviluppo sostenibile.

Inserire in Costituzione il principio di sviluppo sostenibile.

L’associazione richiede anche che vi sia un aggiornamento e valutazione degli obiettivi della Strategia di sviluppo sostenibile, trasformando il Cipe in un comitato interministeriale per lo sviluppo sostenibile.

Rivedere i contenuti del D.Lgs 254/2016 sulla componente non finanziaria che si prepara a recepire direttive per la finanza sostenibile.
Insomma un percorso sistemico che guardi agli obiettivi dell’Agenda 2030 con una visione integrata percorso riconosciuto in linea con la strategia politica italiana dal titolare del Mef Roberto Gualtieri.

L’Italia migliora in nove aree, peggiora in sei e resta stabile in due. Questo quanto emerge dal rapporto Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) 2019, presentato oggi all’Auditorium della Musica di Roma, rispetto i diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.