Idrogeno, al via il progetto SmartHydroGrid per la decarbonizzazione profonda

A partire dal mese di aprile, si prevede lo sviluppo di modelli digitali a supporto della gestione di smart microgrid abbinati al mercato idrogeno come sistema di accumulo a lungo termine.

  • I lavori legati al piano SmartHydroGrid, volto a indagare il ruolo dell’idrogeno nel sector coupling, cominceranno il prossimo mese.
  • Techfem, in qualità di proponente, si occuperà del coordinamento dell’iniziativa, finanziata anche dall’Unione europea.
idrogeno SmartHydroGrid
Foto Pixabay

Partirà nel mese di aprile il progetto “SmartHydroGrid per la transizione energetica e la decarbonizzazione profonda”, volto a indagare il ruolo dell’idrogeno nel sector coupling. La società Techfem, in qualità di proponente, si occuperà del coordinamento dell’iniziativa, di durata triennale, che vede come co-proponenti anche l’Università della Calabria, Centria S.r.l., Regas S.r.l., e Creta Energie Speciali S.r.l.

Le varie fasi di SmartHydroGrid

Grazie alla collaborazione fra i vari partner si svilupperanno modelli digitali a supporto della gestione e controllo in real-time di smart microgrid abbinati al mercato idrogeno come sistema di accumulo a lungo termine, nonché la realizzazione di due impianti pilota multi-energy presso la sede di Centria di Arezzo e presso la sede di Techfem di Fano. Centria svilupperà un modello di gestione delle reti gas in blending con idrogeno basato su test specifici condotti nei siti pilota e nelle microgrid, valutando gli scenari e le potenzialità di mercato.

UniCal si occuperà di sviluppare gli algoritmi per il controllo real-time della SmartHydroGrid, mentre Regas gestirà la realizzazione della piattaforma IoT per la gestione della rete. Infine, CretaES, spin-off accademico dell’Università della Calabria, si occuperà dei modelli per la corretta integrazione di sistemi di accumuloidrogeno con sistemi di generazione da FER.

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Il ruolo dell’idrogeno nel raggiungimento della neutralità climatica

“Techfem S.p.A. da anni investe in ricerca e sviluppo in nuove frontiere tecnologiche. Le nostre visioni sull’idrogeno troveranno applicazione grazie alle risorse disponibili nel PNRR proiettando l’azienda che rappresento nel mercato della transizione energetica anche in chiave digitale”, spiega Federico Ferrini, amministratore delegato della capofila del progetto, finanziato anche dall’Unione europea nell’ambito del piano NextGenerationEU.

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L’obiettivo è quello di “favorire il processo di decarbonizzazione profonda del sistema energetico nazionale ed europeo intervenendo in particolare in tutte le attività così dette hard-to abate, ma anche in tutte le possibili applicazioni che, con l’uso di un vettore come l’idrogeno, porterebbero ad aumentare la velocità della transizione verso l’obiettivo di emissioni zero”, conclude la professoressa Anna Pinnarelli, responsabile scientifico delle attività, nonché membro del Gruppo di ricerca di sistemi elettrici per l’energia dell’Università della Calabria.

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