Efficienza energetica, il credito green un complemento alle politiche pubbliche

EffbolletteLa Direttiva europea 2012/27/CE, recentemente recepita dall’Italia, incoraggia gli Stati membri ad avvalersi di diversi strumenti di finanziamento per promuovere l’efficienza energetica. E’ ormai fuori discussione che l’efficienza energetica rappresenti, dal punto di vista della praticabilità tecnica, finanziaria e socio-economica, lo strumento più efficace nel breve e medio termine per assicurare la disponibilità di energia a costi ridotti e ottenere una riduzione effettiva e dimostrabile dei consumi energetici e delle emissioni di CO2.

In particolare, la Direttiva si occupa di meccanismi finanziari innovativi (garanzie di credito per il capitale privato, garanzie di credito per incoraggiare contratti di rendimento energetico, sovvenzioni, crediti agevolati e linee di credito dedicate, sistemi di finanziamento tramite terzi) al fine di ridurre i rischi di progetti di efficienza energetica e consentire ristrutturazioni efficaci in termini di costi anche per le famiglie a basso o medio reddito. Questi strumenti non sono alternativi a quelli più propriamente pubblici, quali ad esempio i fondi rotativi o le misure di defiscalizzazione, rappresentando piuttosto un’opportunità per potenziare le azioni pubbliche. Tra il 2007 e il 2012 il credito green degli istituti di credito è stato notevole, raggiungendo i 25,3 miliardi di euro (di cui il 50% circa nel solo 2012), come si legge nel Rapporto “Banche e Green Economy” curato da ABI.

La distribuzione del credito, però, ha fatto registrare un’evidente concentrazione di finanziamenti rivolti alle rinnovabili, che hanno assorbito il 97,6 % del credito, anche a supporto delle politiche pubbliche di incentivazione del fotovoltaico. Poco più di 600 milioni di euro, invece, sono stati utilizzati per l’efficienza energetica. In realtà gli studi effettuati sul territorio nazionale relativamente al patrimonio immobiliare esistente pubblico e privato evidenziano un margine di risparmio energetico davvero consistente su questo fronte, che può essere ottenuto attraverso interventi di riqualificazione efficaci sia dal punto di vista tecnico, sia economico e con risparmi misurabili. Le elaborazioni e le stime del CRESME di quest’anno parlano di 12,5 milioni di edifici e di 35 milioni di unità immobiliari (di cui la maggior parte costruita prima degli anni ’70), tra cui abitazioni, scuole, uffici, negozi etc. che nel 2012 hanno consumato circa 47 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti con una crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Riqualificando solo il 20% degli immobili più energivori si otterrebbe un risparmio sui consumi pari all’11,3% per gli uffici pubblici, al 46% circa per gli edifici scolastici e al 12,6% circa per gli edifici residenziali.

Diverse sono le tipologie di strumenti di finanziamento utilizzate. Fino ad oggi si è optato prevalentemente per incentivi a fondo perduto, supportando in maniera sostanziosa gli investimenti e coprendo di fatto una parte degli stessi. Poiché tale sistema, se prolungato nel tempo, risulta insostenibile, gli istituti di credito stanno proponendo per gli interventi di efficienza energetica strumenti di supporto finanziario di tipo tradizionale come ad esempio i mutui, tra cui quelli più diffusi sono i mutui fondiari, ipotecari e chirografari. I prodotti offerti sono riferibili tendenzialmente alle categorie a tasso fisso, variabile e rivedibile (Euribor + Interest Rate Swap + Spread).

Le coperture degli importi sono elevate fino a raggiungere in alcuni casi il 100% dell’investimento, ma prevedono spesso un importo massimo finanziabile per tipologia di intervento. Le durate sono molto diverse tra loro in funzione del tipo di intervento finanziato.

Questi finanziamenti coprono gli investimenti per l’installazione di sistemi fotovoltaici e termici su edifici a uso privato, sostituzione di caldaie, coibentazione dell’involucro edilizio, installazione di sistema di climatizzazione ad alta efficienza e altri investimenti di efficienza energetica, comprendendo in alcuni casi anche gli studi di fattibilità, smaltimento amianto, riduzione dell’impatto ambientale.

Inoltre viene anche finanziato l’acquisto di abitazioni particolarmente efficienti e sostenibili da un punto di vista ambientale (case prefabbricate in legno o di materiali, prodotti e tecnologie green).

 

a cura della Direzione Energia di Finlombarda S.p.A.

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