Scende sotto la media l’estensione del ghiaccio marino antartico

Il ghiaccio in Antartide retrocede del 34% a febbraio rispetto la media stagionale, classificandosi nei dati rilevati da Copernicus Climate Change Service – C3S, all’ultimo posto tra i valori più bassi del mese e superando, in negativo, il precedente record del febbraio 2017.

ghiaccio marino antartico
Serie temporale delle anomalie gionaliere dell’estensione del ghiaccio marino antartico in riferimento agli anni 2017 (blu), 2021 (rosso), 2022 (giallo) e 2023 (nero). Il grafico mostra in grigio la mediana giornaliera (linea continua), l’intervallo interdecile (ombreggiatura chiara) e l’intervallo interquartile (ombreggiatura scura) per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020, infine il minimo e il massimo giornaliero per il periodo 1979-2022 (linee tratteggiate). Fonte dei dati: EUMETSAT OSI SAF Sea Ice Index v2.1. Credit: Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service/ECMWF/EUMETSAT).

“I nostri dati più recenti mostrano che il ghiaccio marino antartico ha raggiunto l’estensione più bassa in 45 anni di registrazioni di dati satellitari” ha sottolineato Samantha Burgess, Vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service – C3S). “Queste condizioni di ghiaccio marino ridotto possono avere importanti implicazioni nella stabilità delle piattaforme di ghiaccio antartiche e, in ultima analisi, anche per l’innalzamento globale del livello del mare. Le calotte polari sono un indicatore sensibile della crisi climatica ed è importante monitorare da vicino i cambiamenti che vi si verificano.”

In Artico la situazione non è molto migliore. Qui l’estensione del ghiaccio marino  è stata del 4% al di sotto della media. Febbraio 2023 compete per calura con febbraio del 2016 e del 2017. le regioni più colpite quest’anno sono state il Mare di Barents e la regione delle Svalbard.

D’altronde l’inverno è stato il secondo più caldo mai registrato in Europa, con temperature molto superiori alla media nell’Europa orientale e in alcune parti dell’Europa nord-orientale. Febbraio nello specifico ha visto un’Europa occidentale e meridionale con condizioni più secche rispetto alla media. Inoltre diverse regioni hanno registrato livelli record di umidità del suolo.

 

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