Il Nord Atlantico influisce sulla temperatura del Medio Oriente, uno studio svela come

Lo studio è coordinato dal Centro internazionale di fisica teorica di Trieste e la divisione di Climate simulation and prediction del Cmcc

Oceano E1524576994814Uno studio pubblicato sulla rivista “Npj Climate and atmosphere science (Npjcas)”, con la collaborazione della fondazione italiana Cmcc (Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici), ha messo in risalto le interazioni tra la temperatura sull’oceano Atlantico settentrionale e il clima in Medio Oriente.

Come si è svolto lo studio

Il prof. Muhammad Azhar Ehsan, docente presso il Centro internazionale di fisica teorica (Ictp l’acronimo in inglese) di Trieste, ha coordinato una ricerca sulle variazioni della temperatura superficiale del nord Atlantico rispetto alle temperature estive nelle regioni medio orientali. La ricerca è stata partecipata da Dario Nicoli, Alessio Bellucci e Paolo Ruggiero, ricercatori presso la divisione Csp (Climate simulation and prediction) del Cmcc.

Si tratta di uno studio che ha “individuato l’esistenza di una tele connessione tra Nord Atlantico e Medio Oriente, illustrandone i meccanismi interni. I risultati dello studio evidenziano come le temperature estive registrate nell’area medio-orientale varino, su scale decennali, in fase con il segnale Amv del Nord Atlantico” spiega il prof. Bellucci. 

Gli effetti di questa relazione sono stati approfonditi partendo dallo studio di indicatori quali: Amv (Atlantic multidecadal varibility) e Amo (Atlantic multidecadal oscillation), che ne spiegherebbero le ricadute più sensibili: il clima estivo in Europa occidentale e nord America, le temperature della superficie del Mediterraneo, le precipitazioni della regione saheliana, l’andamento dei monsoni e i cicloni tropicali degli ultimi anni.

Ecco come il caldo anomalo interagisce con l’oceano

I dati di questa ricerca mostrano come, a causa dell’innalzamento della temperatura registrato a partire dagli anni 80 del secolo scorso, il “caldo” anomalo di questa regione atlantica abbia contribuito al forte riscaldamento della regione mediorientale. Le relazioni causali tra i due fenomeni, apparentemente distanti, sono state osservate tramite analisi modellistiche, implementate dal Cmcc, che hanno confermato il nesso causale tra la variabilità multi decennale delle temperature estive in Medio oriente e l’andamento delle temperature superficiali nell’Atlantico settentrionale.

E con il riscaldamento globale

Bellucci allarga l’analisi alle connessioni con l’aumento della temperatura a livello globale: “La tendenza generale delle temperature del pianeta ad aumentare è ulteriormente modulata dall’Amv: ci sono fasi in cui questa oscillazione multi decennale è in una fase positiva, e fasi in cui questa oscillazione è in una fase negativa; se riuscissimo a prevedere la tendenza di questo segnale nel Nord Atlantico, potremmo quindi capire se andrà a sommarsi “costruttivamente” o “distruttivamente” al trend positivo delle temperature, andando ad amplificare o viceversa a mitigare il riscaldamento globale La natura e i driver alla base delle variazioni nella fase dell’Amv e i suoi impatti sulle variazioni climatiche su scala regionale sono oggetto di una intensa attività di ricerca, e saranno ulteriormente approfonditi nei prossimi studi ”.

 

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