Giugno è caldo record

I dati forniti da Copernicus Climate Change Service (C3s), confermati dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, riportano il valore superiore di due gradi Celsius alla media del periodo 1981-2010 e di 0,1° superiore al record precedente del 2016 causato da El Nino. Questa ondata di calore è dovuta all’ingresso di una massa di aria “bollente” proveniente dal deserto africano diretta verso l’Europa mediterranea e continentale.

Rispetto ai decenni precedenti, le temperature hanno avuto un valore di 1°C superiore alla media e di 1°C superiore anche al record precedente, risalente a giugno 1999.

I record di giugno 2019

A fronte di un incremento di 0,1° rispetto alla temperatura media a livello globale, la più alta mai rilevata, giugno 2019 ha fatto registrare temperature più alte della norma comprese nella forbice 6-10°C in Italia settentrionale, in Germania, in buona parte del territorio transalpino, in Svizzera, Austria e Repubblica Ceca. A questo proposito, il 28 giugno scorso Palermo ha fatto registrare una massima di 27° mentre Bolzano raggiungeva i 40°.

Se analizziamo i dati con uno spettro temporale più ampio, vediamo che la temperatura media in Europa durante il giugno scorso, rispetto al periodo 1850-1900, è stata superiore di 3°C.

L’eccezionalità della crescita della temperatura a giugno è confermata anche dal paragone con l’incremento rilevato a livello globale: +1,5°C in Europa, rispetto all’ultimo secolo, a fronte di +1°C nel resto del pianeta.

Jean-Noel Thépaut, responsabile del C3s, commenta con queste parole i dati sopra riportati: “Anche se le temperature locali possono essere state superiori o inferiori a quelle previste, i nostri dati confermano che le temperature della porzione sudoccidentale europea sono state eccezionalmente alte. Pur trattandosi di un’eccezione, è probabile che, a causa del cambiamento climatico, in futuro assisteremo più spesso a fenomeni di questo tipo”.