Rinnovabili e industria, un confronto aperto anche con le fossili

RinnovabiliRiapre i battenti il REM, la Renewable Energy Mediterranean Conference che ha luogo ogni due anni a Ravenna. L’evento nasce come compendio green allo storico OMC (Offshore Mediterranean Conference) e vede coinvolti, non a caso, gli stessi organizzatori.

Quest’anno il tema è sul futuro a bassa emissione di carbonio e affronta le sfide per la politica e l’industria. Ne parliamo con Innocenzo Titone, Chairman REM 2016. 

Il programma di quest’anno è incentrato soprattutto sull’abbattimento della CO2, come avete deciso di focalizzarvi sul tema?

I world outlook delle compagnie petrolifere si aspettano un aumento della domanda mondiale di energia, sia per la crescita della popolazione mondiale, che per la necessità crescente di energia nei paesi in via di sviluppo. Tale aumento della domanda energetica si contrappone alla sfida del cambiamento climatico che postula una riduzione delle emissioni di CO2 per rimanere nel target dei 2°C. Questa grande sfida che coinvolge i governi e l’industria energetica ci sembrava un tema attuale. Come sottotitolo, difatti, parliamo delle sfide dei governi che devono mettere in piedi strumenti regolatori e direttive che impongono una gestione di questi target, mentre l’industria deve sviluppare soluzioni tecnologiche e più efficienti per la produzione.

Per questo riteniamo importante una presenza a questo incontro della politica: ad oggi hanno confermato la propria presenza il Direttore generale Franco Terlizzese del MiSE e il Direttore generale Maurizio Pernice del Ministero dell’Ambiente per il clima e l’energia.

L’evento è da sempre caratterizzato dalla presenza della “parte green” delle aziende dedicate all’Oil&Gas… uno strano connubio?

Le società Oil&Gas si sono già impegnate formalmente con una joint letter indirizzata al Segretario per la convenzione sul Clima dell’ONU, dichiarando l’impegno delle società (le sei major europee) a mettere in atto le proprie capacità tecnologiche e la propria capacità innovativa per avviare dei meccanismi che aiutino l’abbattimento della CO2. D’altronde queste realtà industriali hanno la capacità e la passione per la ricerca, vediamo come negli idrocarburi siano stati fatti passi da gigante nell’innovazione tecnologica.

Altro aspetto molto importante è che gli idrocarburi giocheranno ancora una parte importante nel soddisfacimento della domanda energetica quindi bisogna pensare ad un uso di tali fonti fossili che hanno minori impatti in termini di CO2. Per questo ritengo che il ruolo delle compagnie petrolifere sia importante. Un terzo aspetto è il nuovo indirizzo delle imprese verso la resilienza, la capacità di resistere agli choc di cambiamento di mercato, per cui la strada sarà l’energy mix. Per questo le grandi aziende si stano reinventando con una apertura alle fonti rinnovabili.

Nel complesso come è organizzata la due giorni di Ravenna (9-10 marzo p.v.)?

Il programma abbraccia la problematica della low carbon Energy a 360° gradi. Abbiamo una sessione di apertura con i contributi della parte governativa e degli studiosi economici, da AIE a Nomisma alle Rinnovabili con ANEV e le fossili con Assomineraria. L’impegno è affrontare tutte le sfaccettature del tema “contenimento CO2”.

Le sessioni successive sono relative al mondo accademico e alle attività da loro svolte, abbiamo anche una sessione dedicata all’industria e all’Oil&Gas per il contenimento della CO2. Abbiamo inoltre introdotto in chiusura una tavola rotonda che tirerà le fila di quanto si è discusso, anche alla luce della visione che ci darà in apertura il key note speech di Carlo Carraro rispetto quanto è emerso dalla COP21. Sono soddisfatto del programma finale, spero che ci sia un’accoglienza altrettanto favorevole.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.