PMI, l’Europa è pronta a offrire di più

ScaleIl Programma Horizon 2020 non è solo un baluardo per grandi industrie ed enti di ricerca, ma anche un’occasione per aiutare PMI con buone idee e capacità a realizzare una propria innovazione. Alla vigilia dei nuovi bandi di Horizon 2020 per il biennio 2016-17 chiediamo a Enrico Mazzon, R&I Policy Officer “Clean, secure and efficient energy” Coordinator of C-Energy 2020 – The network of Energy NCPs under Horizon 2020, quali sono i riferimenti e le strutture che possono supportare le PMI nel percorso di preparazione ai bandi e, nello specifico, per il settore energia?

Personalmente consiglierei alle PMI che abbiano delle idee innovative di partecipare alle giornate informative su Horizon 2020 organizzate dalla Commissione europea sui vari bandi “energia” a Bruxelles. In occasione di queste giornate si organizzano degli incontri “business2business” o dei “brokerage event” dove le imprese hanno modo di confrontarsi con altre realtà della ricerca e dell’innovazione interessate a presentare dei progetti nel quadro di H2020. Molto spesso le idee progettuali nascono o si definiscono in questi contesti.

Per essere sempre informati su questi eventi consiglio di consultare il sito della rete europea dei Punti di Contatto Nazionale per la Sfida Sociale “Energia” di Horizon 2020 www.c-energy2020.eu.

Tali uffici, in seno all’APRE (l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea), sono lo strumento più utile e diffuso sul territorio per approfondire, nel modo più affine alle proprie specifiche esigenze, le tematiche competenti “Energia” o “Innovazione nelle PMI”. Tra le competenze di questi sportelli c’è il supporto nel capire quando le idee sono veramente innovative e possono essere finanziate nel quadro di Horizon. Non dimentichiamo, infatti, che H2020 é un programma rivolto alle imprese innovative che vogliono crescere ed internazionalizzarsi. Per le imprese che hanno comunque idee “buone”, ma non abbastanza innovative per competere a livello europeo nel programma H2020, esistono altre opportunità di finanziamento. La più importante tra queste sono i Fondi Strutturali gestiti dalle autorità regionali.

Abbiamo visto dai risultati delle attività di R&I che la Commissione europea sta puntando sulla commercializzazione e sullo sviluppo di filiere industriali. Come può una PMI assicurare questo aspetto in sede di presentazione del progetto?

Nel caso dei progetti collaborativi “classici” come le Azioni per l’Innovazione e dello Strumento PMI, che risultano di maggiore interesse per le aziende italiane, in fase di presentazione della proposta sono essenzialmente due le parti del progetto su cui concentrare l’attenzione: l’impatto e la qualità dell’implementazione.

IMPATTO: nell’affrontare questa parte importantissima del progetto bisogna dimostrare di conoscere bene il panorama tecnologico attuale, incluse le soluzioni che potrebbero essere competitor a quelle che l’iniziativa vuole sviluppare, nonché i bisogni che l’innovazione sviluppa nel corso del progetto e che potrà soddisfare in ambito europeo e globale. In questo ambito si richiede al proponente di delineare un piano per lo sfruttamento dei risultati (parte di un pacchetto di lavoro ad hoc) che faccia riferimento anche a come la proprietà intellettuale prodotta verrà gestita. Vanno inoltre delineate la strategia e le azioni pratiche per gestire l’innovazione prodotta all’interno del progetto al fine di portarla sul mercato, con un impatto economico-sociale e ambientale positivo.

IMPLEMENTAZIONE: in questa parte si deve presentare un piano dettagliato per la gestione dei rischi, inclusi quelli che potrebbero ostacolare la commercializzazione dell’innovazione. A livello di struttura e procedure di gestione progettuale, queste devono essere in linea con quanto predisposto dalla strategia e dal piano operativo per la gestione dell’innovazione e lo sfruttamento dei risultati. Il consorzio di progetto, infine, deve coinvolgere in maniera adeguata attori industriali e/o partner commerciali con competenze che possano garantire lo sfruttamento dei risultati progettuali sul mercato, definendo chiaramente quale sarà il ruolo di ciascuno di questi all’interno del progetto in termini di task e deliverable.

I temi più cross mediali in ambito energy, come la mobilità o le materie prime, rientrano in altri bandi; qual è il “trucco” per capire velocemente in quale settore risiede il fondo più adatto alla propria azienda?

Innanzitutto eseguire una ricerca per parole chiave all’interno del participant portal potrebbe già aiutare a capire quali sono le topic nelle quali le proprie idee progettuali possono rientrare e in quale parte del Programma. Laddove sussistano dei dubbi ulteriori, consiglio vivamente fare riferimento a uno dei Punti di Contatto Nazionale in APRE.

In questo contesto qual è il ruolo dell’APRE? Come potete supportare e aiutare le imprese nel compilare le domande?

Oltre ad aiutare il partecipante a capire se la sua idea progettuale possa trovare spazio e quale sia il bando più rilevante per realizzarla in H2020, APRE, attraverso i Punti di Contatto Nazionali, da 25 anni supporta tutti gli attori della ricerca, pubblici e privati, interessati a partecipare al Programma Quadro dell’UE per la R&I. Svolge questa azione nella costruzione del piano finanziario e delle politiche europee di riferimento, nell’interpretazione dei moduli e del quadro giuridico e nel ricercare i partner di progetto più adatti. Da non trascurare inoltre il servizio del c.d. “pre-screening” attraverso il quale si cerca di assicurare che le proposte presentate ai valutatori siano competitive a livello europeo. Importante sottolineare che queste attività sono erogate a titolo gratuito e che l’assistenza é fornita direttamente dai Punti di Contatto Nazionale attraverso appuntamento, e-mail o telefonicamente.

Leggi lo speciale su “PMI, l’Europa è pronta a offrire di più” nel mensile di novembre

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.