Led, driver con un occhio all’export

MartiniLa ricerca della qualità della luce e il miglioramento dei contesti in cui l’uomo vive sono due capisaldi della nuova mission aziendale targata 2013. La storia, invece, parte da molto più lontano. Era il 1925 quando Timoteo Martini fonda l’azienda omonima che nel ’71 diventerà Martini Spa. Abbiamo intervistato l ’a.d. Carlo Moro a cui abbiamo chiesto i driver attuali e futuri del settore.

“A livello mondiale, il led sta trainando il mercato. Questo perché consente un miglioramento dell’efficienza di tutti gli impianti di illuminazione, sia interni che esterni. Ovviamente la quantità di risparmio varia in base al tipo di apparecchio o sorgente che si sostituisce, ma il vantaggio c’è comunque. Nel campo dell’illuminazione stradale, per esempio, dove si utilizzavano delle lampade al sodio, già abbastanza efficienti, si possono ottenere comunque risparmi. Questo sta dando impulso a tutta l’industria. Uno dei settori più sensibili è proprio quello dell’illuminazione stradale, perché tutte le amministrazioni sono chiamate a un processo di efficientamento. Questo sta portando a un grande movimento. Il segmento, però, è presidiato da grandi multinazionali, mentre le aziende medio piccole sono penalizzate anche se fanno un prodotto di qualità elevata. In questo ambito di applicazione si punta più al prezzo”.

Un altro ambito è quello residenziale, dove però il led fa fatica a penetrare. Come giudica questo settore? La difficoltà di spingersi nel mercato domestico era vera fino a circa sei mesi fa. Ora la crescita è più rapida. Quest’area mercato, però, si caratterizza più per la sostituzione delle sorgenti luminose, che hanno visto una riduzione dei costi di oltre il 30%, piuttosto che per il cambio degli apparecchi. Proprio per questo non è un settore per aziende, come la nostra, che fanno illuminazione. Anche in questo caso si tratta di un terreno più per i big del settore delle lampadine, oltre che per i piccoli distributori che comprano prodotti cinesi e li commercializzano.

Su quale terreno, allora, potete giocare la vostra partita?

Il mercato retail, cioè quello del commercio e dei negozi. Anche in questo caso si sente molto l’influenza del cambio di tecnologia. I clienti come i grandi centri commerciali o le catene di negozi hanno un alto numero di ore di funzionamento delle luci e si stanno attrezzando per diminuire i consumi. Allo stesso tempo puntano a migliorare la qualità dell’illuminazione all’interno dei propri ambienti con strumenti che prima non avevano a disposizione. Noi miriamo su una gamma di soluzioni molto ampia. Questo ci permette di mettere a disposizione dei clienti soluzioni personalizzate e puntuali nelle più diverse situazioni, sia che si tratti di negozi di abiti o di alimentari. Un altro terreno è quello dell’export da cui abbiamo avuto grandi soddisfazioni.

Il led offre delle sfide anche sul terreno dello sviluppo tecnologico. Quali sono  i prossimi passi?

Noi abbiamo già brevettato tre anni fa una tecnologia led con la più alta resa cromatica disponibile ancora oggi sul mercato, mentre lo scorso aprile abbiamo presentato HD Retina, una soluzione che ha una saturazione dei colori come un televisore in alta definizione. Adesso stiamo continuando in questa direzione per cercare di poter avere prodotti di altissima qualità di luce adatta in diversi ambiti di applicazione. Si deve lavorare sia sull’efficienza dei led, su cui si concentrano i fabbricanti delle lampadine, sia sulla qualità della luce prodotta che è l’aspetto che noi curiamo e sui cui avremo soddisfazioni importanti.

Vedi anche lo speciale su ILLUMINAZIONE di e7 “Luci alla Ribalta”   

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Giornalista e juventino. Ho lavorato al Gruppo Italia Energia tra il 2012 e il 2013. Dal 2014 sono a Public Policy, agenzia di stampa parlamentare, dove mi occupo di lavoro, imprese ed energia. Vivo tra Camera, Senato e Whatsapp.