E7. “Un Ministero per lo Sviluppo Sostenibile”

ortisfotoImmagino un Ministero e Assessorati regionali dedicati allo ‘sviluppo sostenibile‘, con relative ricadute produttive, ricerca ed innovazione. Così si è fatto in altri Paesi ed in qualche regione, facilitando anche la proiezione internazionale“.

Così l’ex presidente dell’Autorità per l’Energia, Alessandro Ortis, nell’intervista che apre il nuovo numero di e7, il settimanale di QE giunto alla quinta pubblicazione. Secondo Ortis, che parla nella veste di Co-Presidente Commissione Economia dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, “è arrivato il momento di ripensare l’attuale organizzazione di governo per lo ‘sviluppo sostenibile, cercando di integrare al meglio le attività per l’energia e la tutela dell’ambiente“. Una “governance” pronta ad affrontare un futuro da “green and white economy” sul fronte complesso dell’energia, dell’efficienza, della tutela ambientale, emissioni clima-alteranti incluse, in un’ottica di competitività e di maggiore occupazione.

Allargando lo scenario agli obiettivi europei in termini di efficienza, Ortis sostiene che “se vogliamo un vero spazio unico dobbiamo avere anche regole uniche“. E su questo aspetto l’Europa è “molto in ritardo” come ben si comprende anche dai quadri normativi e regolatori: “persino le prese di corrente, in Europa, non sono ancora unificate“. D’altra parte, aggiunge, “se riuscissimo davvero ad essere una voce unica, forte di 500 milioni di cittadini, avremmo pure una maggiore capacità di negoziazione nello scacchiere internazionale“.

L’Italia, in ogni caso, “dovrà mirare ad ottenere il massimo rendimento dal suo semestre, promuovendo meno protezionismi o nazionalismi e più integrazione ed unità interna europea, guardando anche agli interessi di un sistema Italia al centro del Mediterraneo“, si augura Ortis che poi si sofferma sui nuovi compiti del regolatore.

Quando si iniziò a discutere di regolazione per la filiera acqua – ricorda – fui invitato a qualche audizione parlamentare. Già in quelle occasioni sostenni l’estensibilità a tale filiera delle competenze dell’Autorità per alcune evidenti affinità: anche il servizio idrico è un servizio a flussi in rete che va tariffato e regolato pure come qualità; ogni consumatore, da tutelare, ha tre contatori in casa (elettricità, gas e acqua), con interlocuzioni e tipologie contrattuali simili; molti operatori si occupano simultaneamente delle tre concessioni…“.

“Detto questo, durante le stesse audizioni parlamentari, mi espressi contro altre ipotesi di assemblaggi che fortunatamente non trovarono seguito: ad esempio tutte le reti insieme (trasporti e telefonia inclusi) o addirittura una sola autorità per ogni tipo di pubblico servizio. Da un lato si devono sfruttare le affinità, dall’altro i settori tecnicamente e funzionalmente ben distinti devono restare egualmente distinti, specie come regolazione ex-ante e controllo” conclude Ortis.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.