BiokrArpacal06042020
’Fonte: Snpa

Nel 2019 le centrali a biomasse di Crotone e Strongoli non hanno registrato alcun superamento degli inquinanti presenti nell’aria. I dati sono riportati nei Piani di monitoraggio della qualità dell’aria acquisiti dall’Arpa Calabria in accordo con quanto stabilito dalla regione Calabria.

Le informazioni sono state prima trasmesse alle società Biomasse Italia Spa e Biomasse Crotone Spa, proprietarie degli impianti. Gli inquinanti monitorati in entrambi i casi sono: ossidi di azoto (NOx), polveri totali sospese (PM2,5 e PM10), biossido di zolfo (SO2), CO (monossido di carbonio), benzene, toluene, xilene, etilbenzene, O-xilene, MP-xilene.

Di seguito alcuni dettagli. La centrale a biomasse
di Crotone

La centrale termoelettrica alimentata a biomassa vergine di Crotone, collocata nella località Passovecchio dell’area industriale, ha una potenza di 27MWe. In esercizio dal 2000, è alimentata prevalentemente da cippato di legno proveniente da manutenzione boschiva e residui agro-alimentari. Gli inquinanti ritenuti critici per la qualità dell’aria presenti nei fumi derivanti dalla combustione monitorati sono:

  • ossidi di azoto (NOx);
  • polveri totali sospese (PM2,5 e PM10);
  • biossido di zolfo (SO2).

La centrale a biomasse può utilizzare anche biomassa da rifiuto. In questo caso i valori monitorati sono:

  • CO (monossido di carbonio);
  • benzene, toluene, xilene;
  • benzo(a)pirene;
  • Arsenico (As), Cadmio (Cd), Nichel (Ni) e Piombo (Pb).

Per ogni inquinante la normativa di riferimento, il Dlgs n°155 del 13/08/2010 pone un livello di garanzia della salubrità dell’aria, diverso in base all’incidenza e/o alla pericolosità dell’inquinante stesso. Il Dlgs recepisce la Direttiva quadro sulla qualità dell’aria 2008/50/CE  e istituisce a livello nazionale un quadro normativo unitario per la  valutazione e la gestione della qualità dell’aria. Il livello di pericolosità è dunque fissato da alcuni termini chiave:

  • valore limite: livello fissato in base alle conoscenze scientifiche, incluse quelle relative alle migliori tecnologie disponibili, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente nel suo complesso, che deve essere raggiunto entro un termine prestabilito e che non deve essere successivamente superato;
  • valore obiettivo: livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita;
  • soglia di allarme: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati;
  • soglia di informazione: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive.

In estrema sintesi, non si sono registrati superamenti di nessuno degli inquinanti monitorati:

  • per il biossido di azoto (NO2), nei periodi di monitoraggio non si sono registrati superati del valore limite orario e della soglia oraria di allarme;
  • per il monossido di carbonio (CO), nei periodi di monitoraggio non si è registrato alcun superato del limite della massima media mobile sulle 8 ore;
  • per il biossido di zolfo (SO2), nei periodi di monitoraggio non si è registrato alcun superamento del valore limite orario, del valore limite giornaliero e della soglia oraria di allarme;
  • per il particolato atmosferico (PM10), nei periodi di monitoraggio non si sono registrati superati del valore limite annuale pari a 40 μg/m3, sono stati registrati 7 casi di superamento del valore limite normativo, espresso come media giornaliera, pari a 50 μg/m3, da non superare per più di 35 volte per anno;
  • per il particolato atmosferico (PM2,5), nei periodi di monitoraggio non sono stati registrati casi di superamento del valore limite espresso come media annuale;
  • per il benzene (C6H6), nei periodi di monitoraggio non si sono registrati superati del valore limite annuale.

Dall’analisi e dall’elaborazione dei certificati analitici prodotti da Arpacal, si può desumere quanto segue:

  • per i metalli Arsenico (As), Cadmio (Cd), Nichel (Ni) e Piombo (Pb), non si sono registrati casi di superamento del valore limite normativo, espresso come media annuale, calcolata nei periodi di campionamento;
  • per gli IPA (Benzo[a]pirene) non si sono registrati casi di superamento del valore limite normativo, espresso come media annuale, calcolata nei periodi di campionamento.

Clicca qui per consultare la relazione sulla qualità dell’aria Area Sin “Crotone – Cassano – Cerchiara” – Ex Pertusola – Anno 2018.

La centrale a biomasse di Strongoli

Anche la centrale di Strongoli è in esercizio dal 2000. La capacità è inferiore, conta 46 MWe, e sorge nella zona dell’ex zuccherificio. Come per la centrale di Crotone, è alimentata prevalentemente da ceppato di legno proveniente da manutenzione boschiva e residui agro-alimentari del mercato locale ed estero e, in secondo luogo, da biomassa rifiuto. I valori monitorati riguardano, nel primo caso, ossidi di azoto (NOx), polveri totali sospese (PM2,5 e PM10) e biossido di zolfo (SO2); nel secondo caso, CO (monossido di carbonio), benzene, toluene, xilene, benzo(a)pirene, arsenico (As), cadmio (Cd), nichel (Ni) e piombo (Pb).

I valori limite sono gli stessi sopracitati e fissati dal Dlgs 155. Di seguito i risultati in sintesi:

Dall’analisi dei dati registrati nel corso dell’anno 2019 dalla stazione di monitoraggio della qualità dell’aria presso l’Istituto comprensivo in località Frasso nel comune di Strongoli (KR), si può desumere quanto segue:

  • per il biossido di azoto (NO2), nei periodi di monitoraggio non si sono registrati superati del valore limite orario e della soglia oraria di allarme;
  • per il monossido di carbonio (CO), nei periodi di monitoraggio non si è registrato alcun superato del limite della massima media mobile sulle 8 ore;
  • per il biossido di zolfo (SO2), nei periodi di monitoraggio non si è registrato alcun superamento del valore limite orario, del valore limite giornaliero e della soglia oraria di allarme;
  • per il particolato atmosferico (PM10), nei periodi di monitoraggio non si sono registrati superati del valore limite annuale pari a 40 μg/m3, sono stati registrati 7 casi di superamento del valore limite normativo, espresso come media giornaliera, pari a 50 μg/m3, da non superare per più di 35 volte per anno civile;
  • per il particolato atmosferico (PM2,5), nei periodi di monitoraggio non sono stati registrati casi di superamento del valore limite espresso come media annuale;
  • per il benzene (C6H6), nei periodi di monitoraggio non si sono registrati superati del valore limite annuale.

Dall’analisi e dall’elaborazione dei certificati analitici prodotti da Arpacal, si può desumere quanto segue:

  • per i metalli Arsenico (As), Cadmio (Cd), Nichel (Ni) e Piombo (Pb), non si sono registrati casi di superamento del valore limite normativo, espresso come media annuale, calcolata nei periodi di campionamento;
  • per gli IPA (Benzo[a]pirene) non si sono registrati casi di superamento del valore limite normativo, espresso come media annuale, calcolata nei periodi di campionamento.

Clicca qui per consultare la relazione sulla qualità dell’aria Area Sin “Crotone – Cassano – Cerchiara” – Ex Pertusola – Anno 2018.

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