immagini satellitari plasticaUn nuovo studio del Plymouth marine laboratory ha utilizzato i dati delle immagini satellitari per identificare i rifiuti in plastica come bottiglie, borse e reti da pesca nelle acque costiere. La ricerca è stata pubblicata su Nature

Dati satellitari contro i rifiuti in plastica

Gli studiosi hanno ottenuto dati ottici ad alta risoluzione dall’Agenzia spaziale europea (Esa), raccolti dal satellite di osservazione della Terra Sentinel-2. In secondo luogo, hanno usato i dati satellitari già elaborati dall’università dell’Egeo.

Un algoritmo per creare l’indice dei detriti fluttuanti 

Inoltre i ricercatori hanno usato un algoritmo per sviluppare un “indice di detriti fluttuanti” (Ide). L’obiettivo era identificare le macroplastiche, come bottiglie d’acqua di plastica e sacchetti di plastica, che galleggiavano sulla superficie del mare.

Test in quattro città

I test sono stati effettuati in quattro località principali: Accra, Ghana; le isole di San Juan, negli Stati Uniti; Da Nang, Vietnam; e la Scozia orientale. Il tasso di successo nell’identificazione dei rifiuti è stato dell’86%.

Sensibilizzare l’opinione pubblica

La speranza degli studiosi è che questo studio possa aiutare a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema globale dell’inquinamento da plastica.

Il progetto delle Nazioni Unite sulla plastica 

Sempre in tema plastica, la Commissione economica e sociale per l’Asia e il Pacifico dell’Onu (Escap) ha lanciato in collaborazione con il governo del Giappone il nuovo progetto “Closing the loop. L’iniziativa sfrutterà tecnologie innovative come il telerilevamento, applicazioni di dati satellitari e crowdsourcing per rilevare e monitorare le fonti e i percorsi dei rifiuti di plastica nei fiumi e nei bacini urbani.

Le città coinvolte

Quattro città dell’Asean (associazione delle nazioni del sud est asiatico) guideranno il progetto: Kuala Lumpur, Malesia; Surabaya, Indonesia; Nakhon Si Thammarat, Thailandia e Da Nang, Vietnam. 

Accelerare la lotta alla plastica

“Le città sono in prima linea nell’affrontare i rifiuti di plastica nell’Asean, che è tra le regioni più inquinante del mondo quando si tratta di plastica oceanica”, ha affermato la sottosegretaria delle Nazioni Unite e segretaria generale ed esecutiva dell’Escap, Armida Salsiah Alisjahbana. 

“La proliferazione dell’inquinamento da plastica nei nostri oceani è un grave pericolo e, grazie al forte sostegno del governo giapponese, questo nuovo progetto innovativo arriva in un momento opportuno per accelerare l’azione sulla questione“, ha aggiunto. 

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