La sfida della riduzione delle emissioni è globale

La seconda edizione del Carbon Emission Survey Report di BCG (Boston Consulting Group), conferma le difficoltà nel tracciare le emissioni di CO2 per la maggior parte delle aziende.

Eppure, il 64% di chi ci è riuscito, è stato in grado di ridurle con successo.

Le emissioni devono diminuire a livello globale

emissioniRidurre le proprie emissioni rappresenta una priorità per le aziende a livello globale. Sia per tutelare il pianeta che per il successo delle attività.

Nonostante ciò, misurare le emissioni rimane un compito arduo: nel 2022 solo il 10% delle aziende ha calcolato le proprie emissioni complessive (tenendo conto cioè di scope 1, 2 e 3). Solo l’1% in più rispetto al 2021.

Inoltre, il tasso di errore medio stimato di questo processo è del 25% – 30%.

Il rapporto di BCG

I risultati delineati dal Carbon Emission Survey Report lo palesano. Sfruttando lo strumento CO2 AI0F 1 e interviste a più di 1.600 organizzazioni. Queste rappresentano oltre il 40% delle emissioni a livello globale.

Sebbene i miglioramenti intervenuti rispetto allo scorso anno, la misurazione resta complessivamente debole in tutti i 14 settori presi in esame e nei 18 paesi coinvolti nella ricerca.

I risultati dell’indagine di quest’anno danno un’immagine chiara della situazione: le attività di misurazione e riduzione delle emissioni fanno bene al pianeta, ma anche alle aziende”. Introduce Roberto Ventura, managing director e partner di BCG.

La misurazione migliora le prestazioni aziendali

Misurare le emissioni è necessario per la loro riduzione reale. Sia per chi ne misura l’intera portata, il 64% delle organizzazioni, sia per chi lo fa solo parzialmente, il 45%.

In termini monetari, meno emissioni concretizza un ritorno di almeno un milione di dollari per oltre il 70% delle imprese intervistate. Mentre il 37% ottiene benefici finanziari pari o superiori a 100 milioni di dollari.

Le aziende hanno inoltre osservato altri vantaggi: il 54% ha registrato un miglioramento in termini di reputazione e il 37% nella propria capacità di attrarre talenti.

Le emissioni esterne pesano di più

L’88% delle realtà intervistate considera le emissioni di scope 1 e 2 (interne all’azienda) come le più importanti da abbattere. Invece, solo il 12% afferma che sono invece le emissioni di scope 3 (esterne ma riferibili all’azienda) a necessitare degli interventi più importanti.

Come evidenziato dal CDP Global Supply Chain Report 2021, infatti, il 92% di tutte le emissioni di un’organizzazione possono essere ricondotte alla categoria scope 3. Sono quelle generate esternamente all’azienda, ma direttamente collegate alle sue attività (derivanti dalla mobilità dei dipendenti o dalla catena di fornitura).

Mentre le emissioni di scope 1 e 2 (interne alle aziende) rappresentano solo l’8% del totale.

Strumenti digitali al servizio delle imprese

Per accelerare la misurazione e la riduzione delle emissioni delle aziende è necessario una collaborazione più profonda con le istituzioni. Me è altresì inderogabile anche l’adozione di strumenti digitali.

Le organizzazioni che dispongono di soluzioni automatizzate per la stima delle emissioni, come CO2 AI, hanno infatti 2,2 volte più probabilità di misurare le stesse in modo completo e 1,9 volte più probabilità di minimizzarle.

Charlotte Degot, fondatrice e leader globale di CO2 AI by BCG, conclude: “Per le aziende, misurare le proprie emissioni è il primo passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo Net Zero. Gli strumenti digitali possono offrire un valido supporto in questo senso, garantendo accuratezza e completezza, favorendo allo stesso tempo il processo decisionale per la riduzione“.

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