Inquinamento e filiera di produzione, lo strumento che preferiscono le aziende

L'intervista di Ester Benigni di A2a

Impatto dell’inquinamento sulla intera filiera di produzione di un bene è un dibattito importante su cui l’Europa si sta interrogando.

Il Carbon border adjustment (Cba) mechanism è uno strumento previsto dal Green deal per tutelare l’industria europea dall’importazione di beni prodotti in paesi extra-UE che hanno politiche meno stringenti in termini di emissioni di CO2” spiega a Canale energia Ester Benigni di A2A intervistata in seguito al suo intervento all’evento dedicato a questo tema, organizzato dagli Amici della Terra, lo scorso 3 dicembre  “C’è stata una consultazione in merito in Europa che ha coinvolto più di 200 stakeholders. Tre modalità applicative del Cba sono state proposte: realizzare una sezione dedicata ai beni importati nell’Emission trading system (Ets), imporre un dazio in funzione del contenuto di carbonio del bene importato e, infine, tassare con una sorta di accisa e/o di iva maggiorata una volta che il bene è entrato in consumo nella UE”.

“Il processo di decarbonizzazione del parco termoelettrico non solo italiano ma anche della UE, ormai da più di 15 anni sottoposto al regime dell’Ets, ha dimostrato che lo strumento migliore per perseguire gli obiettivi ambientali è quello del mercato (e in questo caso dello scambio delle quote di CO2 tra i soggetti obbligati) anziché l’applicazione di una tassa”. Seguiamo nell’intervista video Ester Benigni che, dopo l’illustrazione del meccanismo Cba, farà un’analisi della crescita del mercato, anche delle rinnovabili e le opportunità di questo strumento.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.