Città Inquinamento 1200

La correlazione tra qualità dell’aria è la salute è ormai un dato consolidato, al centro dei dibattiti mondiali, scientifici e non. Qui di seguito facciamo un focus sulla situazione in Irlanda, dove il governo sta lavorando a una strategia nazionale per affrontare in modo efficace il problema, ma parliamo anche di inquinamento indoor e del ruolo, forse sopravvalutato, della capacità di purificazione dell’aria attribuita alle piante che teniamo in casa.

Irlanda, ogni anno 1510 morti

Ogni anno in Irlanda l’inquinamento atmosferico contribuisce alla morte di circa 1510 persone. A dirlo è un recente studio dell’Epa, l’agenzia europea per la protezione ambientale, secondo cui la scarsa qualità dell’aria impatta in modo rilevante sulle perdite economiche, a causa di costi sanitari più elevati, rese agricole ridotte e produttività inferiore. Dal report emerge, comunque, come nel Paese, a livello generale, ci sia una qualità dell’aria relativamente buona rispetto agli altri Stati membri. Qui infatti non ci sono stati nel 2018 superamenti dei limiti dell’UE per gli inquinanti atmosferici.

Una strategia mirata

Attualmente è al vaglio del governo irlandese una strategia nazionale per l’aria pulita. Nel piano d’azione per il clima, pubblicato lo scorso giugno, sono inoltre contenute azioni che ridurranno le emissioni e miglioreranno la qualità dell’aria.

Piante e inquinamento indoor, il contributo è marginale

La presenza di piante all’interno delle abitazioni non contribuirebbe a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre l’inquinamento indoor. Gli effetti sarebbero visibili infatti solo con un numero di piante compreso da 10 a 1000 per singolo metro quadro. Lo sostiene uno studio trentennale pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology, secondo cui, ad esempio, per una normale casa da 140 m2, occorrerebbero 680 piante domestiche per ottenere lo stesso risultato di una coppia di finestre aperte. Le piante sono fantastiche, ma in realtà non puliscono l’aria interna abbastanza rapidamente da avere un effetto sulla qualità dell’aria della casa o dell’ufficio”, spiega  l’ingegnere ambientale Michael Waring presso la Drexel University.

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