In Cina meno Pm 2.5 con lo stop da Coronavirus

I rilievi di Copernicus, tramite i dati raccolti dal Copernicus atmosphere monitoring service

Cina Il Copernicus atmosphere monitoring service (Cams) segue le variazioni del livello del Pm 2.5, particolato fine con particelle di dimensioni uguali o inferiori a 2,5 micrometri, a livello globale. Le informazioni che arrivano dalla Cina, dopo le ultime analisi, rilevano un calo di questo inquinante atmosferico.

Vincent-Henri Peuch, direttore del Cams, invita, comunque, alla prudenza: “Tuttavia ci sono anche altre variabili che potrebbero aver influito nella riduzione rilevata. La Cina, ad esempio, sta cercando attivamente di diminuire le emissioni. Inoltre, bisogna tenere in considerazione la variabilità meteorologica tra le diverse annate. Per sottrarre queste variabili dall’equazione, abbiamo utilizzato la durata dei tre anni, dal 2017 al 2019, per calcolare le condizioni della situazione ordinaria. In questo modo siamo riusciti ad ottenere una stima rappresentativa della media mensile di febbraio senza considerare un periodo di tempo troppo lungo, nel quale vi è una variazione sostanziale delle emissioni a causa delle tendenze a lungo termine”.

La causa è attribuita al calo delle attività industriali e la ridotta mobilità imposta dalle norme sul controllo della diffusione del “Coronavirus (Covid-19)”, l’influenza che si sta diffondendo a livello globale e partita proprio dalla Cina.

Le informazioni ottenute

I dati rilevati dall’istituto europeo, tramite osservazioni satellitari e modelli atmosferici computerizzati dal 2017 al 2019, hanno riscontrato un calo del 20/30% del Pm 2.5 nell’atmosfera.

Cams ha confrontato i dati, nell’intervallo 2017-2019 con quelli relativi al 2020, senza considerare le informazioni provenienti dai satelliti, usando solo i valori di Pm 2.5 dipendenti da emissioni prescritte e condizioni meteorologiche e, quindi, differenti da quelle utilizzate sfruttando anche le informazioni satellitari. In questo caso, la differenza tra il 2020 e il triennio precedente è uguale a zero.

Gli strumenti utilizzati

Il percorso utilizzato dal Cams parte da modelli numerici avanzati per trasformare le informazioni in dati più direttamente utilizzabili, come le concentrazioni in superficie, mentre i satelliti misurano dati corrispondenti a quantità integrate verticalmente e non ai valori in superficie, che sono quelli che hanno un peso rilevante per conoscere l’inquinamento e gli effetti di quest’ultimo sulla salute. Il principale difetto dell’utilizzo di modelli numerici è che sono necessarie stime preventive delle emissioni inquinanti, che vengono effettuate utilizzando i cosiddetti inventari delle emissioni. Gli inventari sono soliti ignorare i cambiamenti “imprevisti” o “temporanei” delle emissioni, come l’attuale riduzione dovuta probabilmente alle misure per il Covid-19.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.