TrafficoLa maggiore produzione di energia rinnovabile, idroelettrica ed eolica, l’incremento dell’efficienza energetica nell’industria e il ridotto uso di carbone nel 2019 hanno fatto registrate un calo di emissioni di gas serra nette, del 19% rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di 418 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente, rispetto alle 519 dell’anno precedente.

Cosa dice il rapporto Ispra sulle emissioni di gas serra

Il National inventory report 2021 e l’Informative inventory report 2021, presentati lo scorso 15 aprile dall’Ispra, fotografano la situazione globale e italiana dell’andamento dei gas serra dal 1990 al 2019. I settori più incisivi in tal senso si confermano essere i trasporti e la produzione di energia. A loro si deve la produzione di circa la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti.

Nel dettaglio, la mobilità registra un aumento del 3,2% rispetto al 1990 e rappresenta il 23,4% delle emissioni nazionali totali di CO2 equivalente, evidenzia il Focus sui Trasporti su strada che Ispra ha presentato il 16 aprile. Il trasporto su strada registra un incremento del consumo di carburante, i consumi di gasolio e benzina rappresentano circa l’88% del consumo totale su strada, e di riflesso di chilometri percorsi, circa il 22%. Nel 2019 è la principale fonte di emissione di ossidi di azoto, con il 40,3 % del totale emesso a livello nazionale, nonostante dal 1990 registri una riduzione del 74,6%. Di contro, si riducono le emissioni di particolato fine derivanti dal trasporto stradale, dal 1990 al 2019 del 73,5%, e di monossido di carbonio, del 92,1%, rappresentando nel 2019 il 18,7% del totale emesso a livello nazionale.

Invece il settore delle industrie energetiche registra una diminuzione del 33% nel 2019 grazie all’incremento produttivo di energia termoelettrica da 178,6 Terawattora (TWh) a 195,7 TWh, e dei consumi di energia elettrica da 218,7 TWh a 301,8 TWh. La crescita delle emissioni, in termini strutturali, è correlata all’aumento del numero delle abitazioni e dei relativi impianti di riscaldamento oltre che ai fattori climatici annuali.

Stime per l’anno della pandemia

Le prime stime per il 2020, l’anno della pandemia, parlano di una “consistente riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale, previste inferiori del 9,8% rispetto al 2019 a fronte di una riduzione prevista del Pil pari all’8.9%”. In particolare, si prevede -12,6% di produzione elettrica a causa della minore domanda nei settori industria (-9,9%), trasporti (-16,8%) e riscaldamento (-5,8%), prevalentemente per la chiusura di edifici pubblici e attività commerciali.

Strategia futura

Settori che, come previsto anche nella Strategia italiana di lungo termine sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, inviata a Bruxelles lo scorso febbraio, saranno chiamati a contribuire nei prossimi 30 anni all’obiettivo della neutralità climatica fissato per il 2050.

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