AlgheQuando si parla di sostenibilità ambientale spesso non si pensa che anche settori come l’anestesia medica possono contribuire ad aumentare la concentrazione di gas a effetto serra in atmosfera. Di questo settore e di un produttore di birra che compensa le sue emissioni con le alghe, parliamo qui di seguito. Curiosità dal mondo del green che fanno comprendere la versatilità che può avere l’impegno per la tutela del pianeta.

L’impatto ambientale dell’anestesia

I gas usati per l’anestesia sono ad esempio il protossido di azoto e il desflurano. Queste sostanze possono restare nell’atmosfera fino a 114 anni. Tra gli effetti negativi di cui possono essere responsabili c’è il danneggiamento dello strato di ozono e l’amplificazione del cambiamento climatico. Tuttavia al momento non sono disponibili dati definitivi sull’impatto che questi gas hanno a livello globale.

Anestesia e impatto ambientale: i dati negli Stati Uniti

Da una valutazione effettuata negli Stati Uniti, è emerso che il settore della sanità è responsabile di una percentuale compresa tra il 5 e il 10 % delle emissioni di inquinanti. Di questo quantitativo si ritiene che i gas anestetici rappresentino  la metà del dato relativo all’impronta di carbonio.

Anestetici locali ed emissioni

Secondo un nuovo studio dell’ospedale di New York il passaggio all’uso di anestetici locali potrebbe contribuire a ridurre notevolmente le emissioni globali di gas serra. Durante l’erogazione di gas anestetici meno del 5% viene metabolizzato dall’organismo mentre Il resto viene scaricato direttamente nell’atmosfera. Una volta fuori, il potenziale di riscaldamento globale di un anestetico alogenato è fino a 2.000 volte maggiore della CO2.

Una scelta a favore del clima

“Aumentare l’uso dell’anestesia regionale – spiegano i ricercatoriè potenzialmente positivo per il clima, migliora la qualità delle cure (almeno per i sostituti dell’anca e del ginocchio) e può consentire ai singoli professionisti di assumersi la responsabilità personale nella lotta contro riscaldamento globale.”

Produrre birra sostenibile

il birrificio australiano Young Henrys, nel Galles del sud produce una birra compensando le emissioni del processo produttivo con una struttura da 400 litri  in cui le alghe producono invece ossigeno da questa CO2. L’iniziativa è frutto di una partnership con la Technological university di Sydney (Uts).

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