Ancora radiazioni a Fukushima. A scatenarle i recenti tifoni

Lo studio di Greenpeace

L’incidente di Fukushima continua a fare danni in Giappone. A nove anni dall’evento catastrofico, i tifoni Hagibis e Bualoi hanno rilasciato cesio radioattivo raccolto nelle foreste della Prefettura di Fukushima, che non sono mai state decontaminate. E’ la denuncia di Greenpeace, che ha condotto tra ottobre e novembre 2019 un monitoraggio sui livelli di radioattività presenti nella Prefettura di Fukushima.

Il monitoraggio ha evidenziato come si siano stravolte delle certezze in ambito di decontaminazione. I tifoni hanno cambiato nuovamente le carte in tavola liberando alcune aree che erano contaminate ma inficiando su aree già decontaminate o meno contaminate.

I risultati del nostro monitoraggio del 2019 dimostrano la natura, complessa e persistente, del processo di nuova contaminazione nelle aree della Prefettura di Fukushima. Le foreste delle aree di montagna della Prefettura, che non sono mai state decontaminate, continueranno a essere una fonte di contaminazione a lungo termine. I dati del nostro monitoraggio smentiscono definitivamente il mito del “ritorno alla norma” nella Prefettura di Fukushima” afferma Kazue Suzuki, di Greenpeace Giappone.

Secondo lo studio, sono emerse aree contaminate anche all’interno della stessa città di Fukushima e a poche decine di metri dall’ingresso della linea ferroviaria dello Shinkansen, il treno ad alta velocità per Tokio.

“In sole quattro ore” evidenzia una nota dell’associazione “il team di monitoraggio ha rilevato quarantasei picchi di radioattività nei pressi della stazione Centrale: undici di essi superavano l’obiettivo di decontaminazione a lungo termine del governo giapponese (0,23 μSv/h misurato a un metro dal suolo). In un caso la radioattività era 137 volte più elevata dei livelli precedenti il disastro nucleare del 2011”.

Un’emergenza che il governo del Giappone sembra voler ignorare, denuncia l’associazione ambientalista.

“I suoli contaminati hanno livelli di radioattività tali che, per esser trasportati via, sono da classificarsi come trasporto di materiali pericolosi”, afferma Shaun Burnie, esperto di nucleare di Greenpeace Germania.Il governo sta usando le Olimpiadi come piattaforma per comunicare il mito del ritorno alla normalità a Fukushima. Continuano a dichiarare che la radioattività è sotto controllo, ma il nostro monitoraggio dimostra chiaramente che la propaganda del governo è fasulla”.

Le aree radioattive

Tutte le aree monitorate, comprese le città di Okuma, Naraha (J-village) e Fukushima hanno evidenziato dei picchi di radioattività. Anche nell’area, recentemente riaperta di Iitate, sono stati rilevati livelli di radiazione significativamente differenti da quelli rilevati da Greenpeace negli ultimi cinque anni: è verosimile che si tratti del movimento di suolo radioattivo causato dalle notevoli piogge del 2019.

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Presenti livelli di radioattività fino a 71 µSv/h (microsievert/ora) – ovvero 1.775 volte superiore ai 0,04 µSv/h rilevabili prima dei tre incidenti con fusione del nocciolo – nel sito del J-village che dovrebbe ospitare la partenza della staffetta olimpica dei Giochi di Tokio 2020.

Le raccomandazioni di Greenpeace per uscire dall’emergenza

Nello studio Greenpeace propone alcuni suggerimenti per il governo del Giappone e per la prefettura di Fukushima ne riportiamo una breve traccia:

  • Sospendere l’attuale politica di restituzione di Fukushima ai cittadini e ignora la potenziale esposizione dei rischi;
  • Chiarire immediatamente la sua decontaminazione a lungo termine target di 0,23 μSv / h, pari a 1 mSv / y di esposizione basato sul calcolo del governo, incluso impostare una data per quando deve essere raggiunto 0,23 μSv / h e arrestare qualsiasi piano di revisione dell’obiettivo livello ad un limite superiore;
  • Valutare con urgenza i rischi presentati dai radioattivi hotspot, compresa la presenza di microparticelle di cesiumrich, incluso le conseguenze a lungo termine per la salute pubblica;
  • Abbandonare i piani di revoca degli ordini di evacuazione nei sei comuni di Futaba, Okuma, Namie, Tomioka, Iitate e Katsurao, compresa la Namie distretti di Tsushima, Murohara, Suenomori e Obori;
  • Nell’interesse della protezione dei lavoratori, sospendere attuali programmi di decontaminazione in “Difficile” per tornare “zone”;
  • Stabilire un processo completamente trasparente per riflettere e considerare le opinioni dei residenti sull’evacuazione politica, compresa l’apertura di un consiglio di cittadini comprendente tutti gli sfollati;
  • Fornire una compensazione completa e un sostegno finanziario agli evacuati e ad adottare misure per ridurre l’esposizione alle radiazioni basate su scienza e principio di precauzione per proteggere la salute pubblica e consentire ai cittadini di decidere se tornare o trasferirsi gratuitamente da coercizione finanziaria;
  • Rispondere pienamente all’offerta di dialogo e assistenza da parte di relatori speciali delle Nazioni Unite, tra cui accettando richieste in sospeso per Special Relatori in visita in Giappone.

 

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