Smart Farm Village: così For Green porta energia in Africa

198683084Applicare il concetto di smart city ai villaggi africani per portare in quei luoghi energia elettrica e acqua  sfruttando le potenzialità delle rinnovabili. E’ questa l’idea alla base dello “Smart Farm village”, il progetto che la rete d’impresa “Energy&Life” – formata da “For green spa” (società specializzata nella fornitura di energia verde e nello sviluppo di progetti e servizi nel settore rinnovabili ), da Linz Electric (che realizza soluzioni  per la trasformazione di energia ), da ICI Caldaie e dalla Cassa di Risparmio del Veneto – intende realizzare in Sierra Leone per favorire lo sviluppo di questo Paese.

L’iniziativa è stata presentata venerdì 5 giugno, giornata mondiale per l’ambiente, al Padiglione della Sierra Leone in Expo durante una conferenza a cui hanno preso parte,  tra gli altri, Germano Zanini, presidente di For Green e di Energy&Life, Philip Conteh Commissario Generale della Sierra Leone a Expo 2015, Emanuela Lucchini, presidente di ICI Caldaie, e Marco Zecchinato di Mannienergy.

“Abbiamo deciso di passare dalla città intelligente al villaggio intelligente – ha spiegato Zanini – ovvero un villaggio che non ha energia elettrica, ma che, grazie alle tecnologie rinnovabili, quindi a dei pannelli fotovoltaici e ad altre soluzioni innovative, potrà avere elettricità e acqua potabile permettendo a milioni di cittadini di migliorare le loro condizioni di vita”.

Tra le tecnologie che si pensa di utilizzare in questi “villaggi intelligenti”, anche soluzioni per il pompaggio solare. “Il sistema  – come ha spiegato  Zecchinato di Mannienegy – è composto da un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica (un sistema isolato dalla rete), un inverter e un dispositivo che  può essere, ad esempio, un motore per alimentare pompe sommerse,  di superficie e per il pescaggio di acqua da pozzi o bacini,  in modo da rendere disponibile questa risorsa dove oggi non è reperibile”.

Tra gli scenari futuri, legati a una fase due del progetto, anche la possibilità di introdurre soluzioni  per la generazione elettrica distribuita mediante cogenerazione con celle a idrogeno.

“Dove non c’è ancora energia elettrica  – ha spiegato Emanuela  Lucchini – si può, con una macchina che parte da metano o comunque da biocombustibile o da rinnovabile, ad esempio dove c’è  il fotovoltaico, immagazzinare  energia elettrica in eccedenza, stoccarla  in idrogeno. Il vettore a idrogeno va, poi,  in cella a combustibile e può produrre energia elettrica in loco”. 

 http://www.youtube.com/watch?v=oSh1cWqgoEk

 

 

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.